Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma della scuola. Il ministro dell’Istruzione Moratti ha confermato che la riforma della scuola sarà proposta al Parlamento con lo strumento del disegno di legge delega.

E’ il cinque il numero-guida della riforma: cinque anni e cinque mesi basteranno per iscriversi alla prima elementare. Cinque gli anni di scuola elementare, cinque quelli delle secondarie superiori con l’ultimo anno di orientamento e raccordo con l’università e la formazione tecnica e professionale superiore. Sparita la scansione in bienni con stretto raccordo fra l’ultimo anno di ogni ciclo inferiore e il primo di quello superiore, la nuova “architettura” conserva però la verifica del profitto ogni due anni, con tanto di verdetti di promozioni e bocciature. La nuova articolazione prevede lo schema: tre anni di scuola di infanzia, un primo ciclo di scuola primaria di cinque anni, un ciclo triennale di scuola secondaria di primo grado, cinque anni di liceo (di cui due bienni più un anno di stretto raccordo con l’istruzione universitara superiore) e quattro anni di formazione professionale con la possibilità di frequentare un quinto anno che consentirà l’accesso eventuale alla formazione universitaria. Quanto alla carriera degli insegnanti, al posto del “concorsone” i prof. potranno scegliere: carriera sarà, con tanto di scatti di retribuzione, se saranno disposti a frequentare corsi di livello universitario necessari per acquisire crediti.