Approda domani in Commissione Cultura
al Senato il disegno di legge delega sulla riforma della scuola,
per l’avvio dell’esame parlamentare. Il confronto si annuncia
caldo, con l’opposizione che minaccia una “dura battaglia”. Ma a
pesare è soprattutto l’incognita “tempo”: ci saranno i margini
perchè il ddl possa essere approvato per far partire la riforma
dal prossimo settembre?.


L’iter parlamentare del ddl delega comincerà dunque domani,
con la relazione introduttiva del presidente della commissione
Franco Asciutti (Fi), alla presenza del ministro Moratti e del
sottosegretario Aprea, e da mercoledì prenderà il via il
dibattito tra le parti politiche. Il provvedimento approderà
quindi in Aula al Senato e il suo esame proseguirà poi in
commissione istruzione e in Aula alla Camera. La questione dei
tempi diventa a questo punto decisiva perchè la nuova scuola
possa debuttare, sia pure gradualmente, da settembre, come ha
assicurato il ministro Moratti.
”L’esame in commissione – ha sottolineato Asciutti – non
penso si concluderà prima di giugno, tenendo conto dei tempi
tecnici. E poi l’iter dovrà proseguire. Esistono quindi
ragionevoli dubbi di tipo temporale che la riforma riesca
effettivamente a partire dal prossimo anno scolastico”. Da
Asciutti giunge comunque un’assicurazione: ”il testo non è
blindato”. Quanto al merito del provvedimento, nel disegno di
legge, ha sottolineato, ”ci sono delle positività, a partire
dall’istituzione del canale della formazione professionale. Ma
non poche perplessità – ha aggiunto – suscitano altri punti,
come ad esempio l’anticipo dell’età di ingresso alla scuola
elementare. Penso manchino i tempi per organizzare in concreto
tutto questo e per attrezzare le scuole e il personale”.