E’ un’occupazione in calo quella che emerge dalla consueta analisi dell’osservatorio Economico di CNA, sull’andamento del mercato del lavoro in provincia di Modena in 4.255 imprese con meno di 50 dipendenti, che coinvolgono oltre 20.000 addetti, in rappresentanza di oltre il 20% delle aziende modenesi appartenenti a questo segmento dimensionale.

Il saldo assunti-licenziati nel periodo luglio/settembre, infatti, è pari a –307 unità, un dato negativo in linea con quello registrato negli anni scorsi alla fine di settembre, conseguente alle numerose cessazioni relative ai contratti a tempo determinato stipulati nel periodo estivo. Un dato migliore rispetto al passato –nel 2001 si registrò un saldo negativo di 385 addetti- ma influenzato dalle regolarizzazioni dei lavoratori extracomunitari, determinato dalla legge Bossi-Fini. Un numero, quello di queste stime, difficile da valutare, ma che CNA ritiene aggirarsi attorno alle 300 unità. Un effetto, quello della regolarizzazione, che continuerà anche nelle prossime settimane e che contribuirà a sostenere un mercato del lavoro in difficoltà. Analizzando i vari settori economici, si evidenzia un deciso aumento occupazionale nell’edilizia e nei trasporti. Preoccupa, invece, la pesante flessione registrata tra gli occupati della meccanica. Tengono invece il biomedicale ed il tessile. Per ciò che riguarda le aree, si registra la brusca inversione del capoluogo, sia rispetto il trimestre precedente, sia a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Modena è, infatti, la zona che registra la diminuzione più sensibile. Il confronto temporaneo, nonostante il dato negativo, premia, invece, le aree di Vignola e Sassuolo, ma estremamente incoraggianti sono i segnali che arrivano dall’Appennino, l’unica zona a marcare un dato positivo. Carpi rimane, invece, più o meno sulle stesse posizioni dello scorso anno.