L’operazione di Polizia, che ha
portato questa mattina all’arresto di 4 rumeni e al fermo di altrettanti, rappresenta solo l’atto ultimo di una lunga indagine iniziata nel luglio del 2003 tra Modena, Padova e la Romania.


L’inchiesta, affidata al pm Niccolini della Procura della Repubblica di Modena, riguarda una organizzazione criminale composta da cittadini rumeni, alcuni dei quali gravati da rilevanti precedenti penali ed altri provvedimenti internazionali. Tutti e otto risultano essere ben radicati nel tessuto cittadino modenese, con basi logistiche in province limitrofe, in Romania e ramificazioni in altre citta’ del Nord Italia.

Nelle prime ore della mattina, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare in carecere, emesse dal Gip presso il Tribunale di Modena su richiesta del pm titolare dell’indagine e altre 4 provvedimenti di fermo, eseguiti tra Modena, Padova e Bologna per uno degli indagati.


I reati contestati sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile. Nel corso delle perquisizioni condotte presso le abitazioni (oltre 10 appartamenti) dei soggetti sottoposti ai provvedimenti restrittivi, gli agenti hanno raccolto ulteriori elementi probatori che attestano le responsabilita’ di ciscuno. In particolare sono stati sequestrati documenti, cellulari, somme di denaro, ricevute che attestano la spedizione di somme provento di illecite attivita’ nel paese di origine, profilattici e documenti falsificati o rubati da stock presso i paesi di origine dei componenti della consorteria.


Il gruppo, come si e’ accertato dalle indagini, aveva assunto una posizione di assoluta preminenza sul territorio della provincia di Modena e di altre citta’ del Nord Italia nella gestione di attivita’ illecite inerenti la prostituzione e sostituendosi a gruppi precedentemente attivi, ma disarticolati. Dagli accertamenti effettuati anche attraverso gli uffici Interpol direttamente in Romania, si’ e’ pure riscontrato come molte delle donne sfruttate, alcune minorenni, siano state ”acquistate” in contanti ai precedenti sfruttatori.