Un imbianchino residente a
Bologna di 31 anni, Maurizio Rubino, e’ stato arrestato nel capoluogo emiliano dalla Procura di Reggio Emilia per concorso in rapina e detenzione di droga a fini di spaccio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte dell’agente scelto della Polizia stradale Stefano Biondi.

Il poliziotto fu travolto e ucciso la
sera del 20 aprile, nei pressi del casello di Reggio Emilia dell’Autosole, da una Porsche con due pregiudicati a bordo, poi arrestati, che tentavano la fuga dopo una rapina nel lodigiano con un bottino di oltre 2 chili di cocaina.
Rubino – secondo gli inquirenti – sarebbe la ‘mente’ della rapina. Di sicuro il giovane ha atteso all’aeroporto milanese della Malpensa, quello stesso pomeriggio, l’arrivo da Santo Domingo di una donna che trasportava la droga, e con la quale si e’ poi messo in viaggio sull’ A/1 in direzione di Bologna. Tra Casalpusterlengo e Lodi, l’Alfa 145 su cui si trovavano era stata bloccata dalla Porsche, i cui occupanti, al termine di una colluttazione (finta secondo le indagini), si erano impossessati della droga ed erano fuggiti a loro volta verso il capoluogo emiliano. Gli accertamenti dovranno ora appurare se Rubino sapeva gia’ da subito del possesso dell’ingente quantitativo di cocaina da parte della donna (una sua ex fidanzata) o se, una volta venuto a conoscenza di quel trasporto, ha avvisato in qualche modo gli altri due pregiudicati, che hanno poi messo a segno il colpo.


La Porsche in fuga fu inseguita dalle pattuglie della Polstrada e bloccata a Mancasale, vicino al casello reggiano, dall’auto con a bordo Stefano Biondi. L’agente scese e intimo’ l’alt, ma chi era alla guida della potente vettura pigio’ sull’ acceleratore e lo travolse, uccidendolo. I due occupanti, entrmbi residenti nel bolognese, fuggirono poi a piedi e vennero arrestati poco dopo nei pressi. Uno, Michele D’Ambrosio, rimase ferito da un colpo di pistola all’addome e dopo un intervento chirurgico all’ospedale di Reggio venne dichiarato fuori pericolo. L’altro, Fabio Montagnino, rimase pressoche’ illeso e fu subito trasportato nel carcere cittadino. Ognuno dei due ha addossato all’altro durante gli interrogatori la responsabilita’ della guida dell’auto e quindi della morte dell’agente. D’ Ambrosio aveva aggiunto di non sapere cosa c’era all’interno dei bagagli rapinati, e che l’indicazione di compiere il ‘colpo’ gliel’aveva data un suo conoscente, ”un bolognese di nome Maurizio”, attorno al quale si sono strette le indagini che hanno portato tre giorni fa (ma la notizia e’ stata data oggi dalla polizia) all’arresto di Rubino, che e’ stato compiuto dalla Squadra Mobile di Bologna diretta da Armando Nanei.


A quanto risulta, negli ultimi giorni Rubino si sentiva in qualche modo ‘braccato’ e per questo aveva traslocato il proprio domicilio. Gli agenti lo hanno bloccato e arrestato (l’udienza di convalida e’ in programma entro domani) a casa della madre.