Il leghista Roberto Calderoli al termine del vertice notturno della Casa delle libertà a Palazzo Chigi sceglie la metafora metereologica per fotografe lo stato di salute della maggioranza. “Siamo passati – spiega – dalla tempesta dei giorni scorsi a un variabile verso il brutto, tuttavia il clima è migliorato”.


Il summit, voluto dal presidente del consiglio per chiarire i rapporti all’interno della Cdl, si è conclusione insomma in maniera interlocutoria, anche se più di un osservatore ritiene si possa considerare un successo anche solo il fatto che la riunione non sia stata interrotta traumaticamente, e che anzi sia stata aggiornata a questa sera alle 21.

All’inizio dell’incontro di ieri sera si era temuto infatti il peggio. Il vertice aveva preso il via infatti con un duro attacco del premier al leader dell’Udc Marco Follini. Il termine ultimativo posto dall’Udc al presidente del Consiglio e la lettera con le richieste accoppiata all’ultimatum, avrebbe protestato Berlusconi, non sono comportamenti leciti per un partito che fa parte di una coalizione. Follini avrebbe a quel punto replicato che è l’Udc a sentirsi minacciato, accusando il premier di aver attentato all’autonomia del suo partito.

Oggi si tenterà di trovare risposte condivise su tutte le questioni poste dai centristi, partendo dalla consapevolezza che nessuno ha interesse a far saltare il banco, ma anche sapendo che non sarà facile trovare un accordo, in particolare su tre questioni: legge elettorale, federalismo, e il nome del successore di Tremonti al ministero dell’Economia.