Sono quasi 2000 gli studenti emiliano-romagnoli che nell’anno scolastico 2003-2004, al momento di iscriversi alle scuole superiori, hanno scelto i corsi integrati, cioè quei percorsi misti di istruzione e formazione professionale previsti dalla legge regionale sulla scuola.


Lo dicono i risultati del monitoraggio dalla Regione Emilia-Romagna – presentato dall’assessore Bastico – per seguire progettazione, svolgimento ed esiti di questi percorsi ad un anno dalla loro istituzione. Il monitoraggio continua nell’anno scolastico in corso e andrà avanti anche nel 2005-2006.

In tutto il territorio regionale sono stati 72 i progetti di istruzione e formazione proposti ai ragazzi da 62 istituti scolastici, che nel 74,2% dei casi, sono istituti professionali.
Dei 9141 studenti che si sono iscritti in prima lo scorso anno il 21,3% di loro, cioè 1944, si sono iscritti ai corsi integrati: in cinque province della regioni le percentuali sono ancora più alte come a Ravenna (37,1%), Piacenza (25%), Ferrara (22,6%), Parma (22,5%) e Forlì-Cesena (21,5%).
I dati dicono inoltre che, rispetto ai corsi tradizionali, in questi ci sono più ragazzi, il 65,2% contro il 55,6%, ma meno ragazze che rappresentano solo il 34,8% rispetto al 44,4% degli altri corsi.

Più elevata anche la presenza di studenti disabili – nei corsi tradizionali sono infatti il 3% contro una percentuale che sale al 4,9% negli integrati – e di studenti stranieri che in questi corsi rappresentano il 14,8% contro l’11,8%.