“La presenza dei farmaci sugli scaffali dei supermercati potrebbe veicolare un messaggio errato: l’utilizzo fai da te dei medicinali sottovalutandone i rischi. Pur volendo evitare qualsiasi allarmismo, condivido l’apprensione espressa dai titolari di alcune farmacie modenesi”. È l’opinione di Simona Arletti, assessora alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, sull’opportunità di vendere i medicinali cosiddetti da banco nei negozi, come emerso ultimamente da alcune affermazioni del ministro della Sanità.

“Per l’uso dei farmaci”, continua l’Arletti, “è opportuna la prescrizione o almeno un consulto medico, perché anche quelli da banco hanno quasi sempre effetti collaterali. I medicinali devono servire alle giuste dosi minime, ma per conservarsi in salute occorre prima di tutto conoscere il proprio corpo, essere attenti ai suoi segnali e adottare sani stili di vita che prevedano una corretta alimentazione e una regolare attività fisica. I Piani per la salute del Comune di Modena incentivano questi comportamenti promovendo ad esempio, tra gli obiettivi per il 2005-2007, la lotta all’obesità dell’infanzia”. L’assessora Arletti, pur riconoscendo che la distribuzione nei market dovrebbe servire alla riduzione dei prezzi, ritiene che in tal caso si dovrebbe assicurare una distribuzione solo con personale farmacista specializzato e si chiede piuttosto come mai il ministro Storace non persegua lo stesso obiettivo attraverso una più serrata contrattazione con le case farmaceutiche. “L’esperienza del nostro paese, che investe nella formazione dei farmacisti, va salvaguardata da modelli importati acriticamente dall’estero”, conclude l’assessora.

“Le farmacie, con la loro distribuzione capillare, sono sempre più spesso luogo di erogazione di servizi sanitari, che vanno implementati per favorire in particolare per quei cittadini che hanno difficoltà negli spostamenti. A Modena le farmacie svolgono anche un importante ruolo di informazione e sensibilizzazione su tematiche e campagne di prevenzione. Va inoltre dato atto che, a differenza di altre città, il decreto Storace è stato subito applicato sia dalle farmacie comunali sia da quelle private”.