Tanti amici, tanta gente, famosa o ormai dimenticata, del mondo del calcio, ma soprattutto tanti tifosi ai funerali di Giuliano Fiorini, l’attaccante degli anni 70 e 80 morto venerdi’ per una malattia che lo aveva colpito all’ inizio dell’ anno.

Delegazioni di tifosi, in pieno agosto, sono arrivate alla Certosa di Bologna da Roma (un gol di Fiorini salvo’ la Lazio dalla C e forse dalla scomparsa nel 1987), da San Benedetto del Tronto (nella Samb si rilancio’ in B dopo un periodo difficile) e da Vasto, dove era presidente della societa’. Non era stato un giocatore di primissima fascia (fece comunque 103 gol nei campionati professionistici) ma non e’ stato dimenticato da chi lo ha visto giocare anche se ormai sono passati molti anni. E non lo hanno dimenticato compagni di squadra come Roberto Mancini, che con lui divise la camera da giovanissimo nel Bologna, Franco Colomba, Beppe Dossena, Mimmo Caso, Bia, Pizzi, Osio, anche loro al funerale.
Poi Eugenio Fascetti, alla guida di quella Lazio ‘eroica’ che annullo’ nove punti di penalizzazione, Angelo Peruzzi, il capitano che ha chiesto di essere presente, e Felice Pulici che ha deposto sulla bara la maglia biancoazzurra di Fiorini. Dalla Sambenedettese e’ arrivata proprio la maglia che l’ attaccante indosso’ a quei tempi, con tanto di nome dello sponsor di allora. A rappresentare il Bologna, oltre a molti ex giocatori (il piu’ famoso Giacomino Bulgarelli che stava lasciando quando Fiorini cominciava) il presidente Renato Cipollini e il capitano Gianluca Pagliuca.