In attesa dell’apertura della stagione venatoria, fissata il 18 settembre, partono domani, giovedì 1 settembre, le giornate di preapertura che proseguono il 4, 8, 11 e 15 settembre nei soli Atc Modena-1 e Modena-2 e nelle aziende faunistico venatorie, dove sarà possibile cacciare, con carniere ridotto e solo in appostamento temporaneo, gazze, ghiandaie, cornacchie e tortore selvatiche: nell’Atc Modena-2 è cacciabile anche il merlo (ma non più di cinque capi giornalieri per cacciatore).


Nel frattempo è iniziata la caccia di selezione ai cinghiali, caprioli e daini alla quale partecipano solo i cacciatori autorizzati.

Poi da domenica 18 settembre si potrà cacciare anche la fauna stanziale: lepri, fagiani (cacciabili fino al 5 dicembre) e uccelli acquatici (anatidi e trampolieri). Per le due settimane successive si potrà cacciare (al massimo fino alle ore 13) solo nelle giornate di giovedì e domenica. Solo nell’Atc Modena-2 e solo la caccia d’appostamento alla selvaggina migratoria può proseguire fino al tramonto. Dopo queste due settimane il cacciatore può programmare la sua attività su tre giornate settimanali a scelta. Fino al 1 ottobre chi inizia l’attività venatoria in un altro Atc non può cacciare nella stesso giorno dell’Atc Modena 3.

I cacciatori stanno ritirando il tesserino regionale nei Comuni, un libretto dove ogni cacciatore potrà più facilmente trascrivere negli appositi spazi oltre la data, la sigla dell’Atc o Afv anche il tipo di caccia svolto quel giorno (da appostamento o vagante). Pertanto i cacciatori trovano nei Comuni due calendari, da usare assieme: quello regionale dovrà essere usato per le disposizioni regionali che la Provincia non ha modificato, quello provinciale espone solo le modifiche valide per il modenese.

Il calendario provinciale, inoltre, definisce anche le norme comportamentali per la salvaguardia dell’ambiente agricolo e forestale: quando e come si può entrate in un frutteto o in un campo coltivato, in una zona di rimboschimento o in un vigneto.

Definite anche le prescrizioni sulle armi. I fucili semiautomatici a canna liscia – in ottemperanza delle norme Unione europea – dovranno essere muniti di appositi limitatori di colpi che non potranno contenere più di due cartucce. Per la caccia alla selvaggina stanziale, invece, la Provincia ha confermato il divieto all’uso e detenzione di armi a canna rigata.

Per la caccia ad appostamento temporaneo, inoltre, si possono usare solo strutture portatili prefabbricate: si può abbattere solo fauna migratoria.