“A Modena l’allodola non è cacciabile. La Provincia, infatti, diversamente dalle altre Province della regione, quest’anno non ha concesso la deroga alla legge regionale che vieta la caccia a questa specie”. Lo ha ribadito l’assessore all’Ambiente Alberto Caldana rispondendo a un’interpellanza dei consiglieri di An che chiedeva i motivi di un divieto “infondato e discriminatorio nei confronti dei cacciatori modenesi, adottato dietro semplice richiesta del Wwf e senza il supporto del parere dell’Infs, l’Istituto nazionale della fauna selvatica”.


Il provvedimento, in realtà, è stato richiesto da diverse associazioni ambientaliste, ha sottolineato l’assessore Caldana, e non è stato contrastato né dalle associazioni agricole né da quelle venatorie, mentre l’Infs ha dato parere favorevole “giustificato dal fatto che l’allodola è una specie in forte calo”. “Il nostro quindi – ha concluso l’assessore – non è un atto discriminatorio verso i cacciatori ma un segnale di attenzione per una specie in pericolo”.

D’accordo con la decisione, Giorgio Barbieri (Lega), per il quale “la caccia è uno sport sussidiario all’agricoltura: si cacciano solo le specie dannose e l’allodola non lo è”. Favorevole anche Aldo Imperiale, Rc, che ha affermato che “la fauna è di tutti e non solo dei cacciatori o di chi la reclama con più forza. Quello che dovremmo domandarci è non perché noi vietiamo la caccia ma perché gli altri la permettono”.

“L’allodola è forse in estinzione solo a Modena?” Ha chiesto Luca Caselli, An, per il quale il divieto non rispetta il principio costituzionale di uguaglianza. “I cacciatori – ha aggiunto – non sono al corrente delle decisioni di questa Provincia che forse ha problemi di comunicazione, e questo genera rabbia”. Anche Tomaso Tagliani, Udc, si è dichiarato contrario, sostenendo la necessità di un calendario venatorio uguale per tutte le province: “Le allodole non si salvano con questo provvedimento. Infatti – ha concluso – passano da Modena indisturbate ma appena arrivano a Bologna le abbattono”.