Mercoledì 12 ottobre, alle 18.30 la torre più cara ai modenesi, la Ghirlandina, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, si colorerà di rosa. La Torre che sin dalle sue origini – fu ultimata nel 1319 dai maestri Campionesi – ebbe funzioni civiche, s’accenderà per ricordare a tutte le donne l’importanza di partecipare ai programmi di screening dei tumori femminili.

La speciale illuminazione, che resterà fino al 22 ottobre, è realizzata in occasione della ‘Settimana Europea contro il cancro‘ dedicata, per il secondo anno consecutivo, alla lotta ai tumori femminili. L’iniziativa è parte del progetto “Acquista in salute” promosso da Azienda Usl e Lilt all’interno del Programma Patologie prevalenti del Piano per la Salute di Modena.
Alla cerimonia di accensione parteciperanno il sindaco Giorgio Pighi, il presidente del Consiglio Ennio Cottafavi, l’assessore alle Politiche per la Salute Simona Arletti, rappresentanti delle Aziende Sanitarie e le Associazioni impegnate per la prevenzione oncologica e la lotta contro il cancro.

A Modena il tumore alla mammella è la neoplasia più diffusa tra le donne: rappresenta il 31% dei casi (come nell’intera provincia), ad ammalarsene sono 186 abitanti ogni 100.000 (tasso d’incidenza). Nel 2003 se ne sono ammalate 173 donne (dati del Registro tumori di Modena), mentre per 33 la malattia è stata fatale (tasso di mortalità pari al 1,16 per 100.000 abitanti).

Tuttavia oggi di tumore alla mammella si muore meno, la diagnosi precoce ha infatti contribuito a ridurre la mortalità e ad aumentare la sopravvivenza. Nella nostra provincia la sopravvivenza a 5 anni dei tumori alla mammella diagnosticati precocemente è quasi sempre curabile.
Ecco perché partecipare ai programmi di screening è tanto importante. Per le donne dai 50 ai 69 anni lo screening mammografico è gratuito e consiste nell’eseguire una mammografia ogni due anni, quando si viene chiamate dall’Azienda sanitaria tramite una cartolina.
Allo screening dei tumori del collo dell’utero sono invitate le donne dai 25 ai 64 anni, sempre tramite chiamata da parte dell’Usl. In questo caso le donne vengono sottoposte a un piccolo prelievo di cellule dalla cervice uterina (pap test).
Anche il pap test è gratuito e viene ripetuto ogni tre anni. All’ultimo programma di screening per la diagnosi precoce della neoplasia alla mammella ha risposto oltre il 63 per cento delle donne chiamate; oltre il 56 a quello per la diagnosi del tumore al collo dell’utero.