Domani scatta la protesta dei sindacati di base che si riconoscono nel Comitato 12 gennaio e che, ad un anno dalla storica assemblea di Bologna e sull’onda del disastro ferroviario di Crevalcore, tornano a bloccare i treni per protestare sulle condizioni di sicurezza.


Lo sciopero sara’ di otto ore, dalle 9 alle 17, in tutta Italia tranne che nel Lazio dove e’ invece in programma per venerdi’ 13 uno sciopero regionale, sempre dalle 9 alle 17, dei confederali. Anche lo sciopero di venerdi’, se verra’ confermato, rischia pero’ di avere ripercussioni a livello nazionale ed anche internazionale, almeno per quanto riguarda i treni in partenza da Roma.
Proprio per questa ragione l’Autorita’ garante sugli scioperi ha bollato come irregolare lo sciopero di domani a causa ”del grave danno che ne deriverebbe all’utenza a motivo di un’interruzione di due giorni consecutivi del servizio pubblico del trasporto nazionale e internazionale”. La Commissione ha anche inviato oggi al ministro Lunardi la segnalazione sul ”fondato pericolo” che provocherebbe lo sciopero di giovedi’ ”per l’adozione di eventuali provvedimenti” di precettazione dei lavoratori. Ma, a poche ore dall’inizio della protesta, il ministro dei Trasporti non ha ancora comunicato alcuna decisione in merito a possibili ordinanze. Lo sciopero dovrebbe quindi svolgersi regolarmente anche perche’ gia’ in occasione della prima segnalazione della Commissione, Sult, Cub e Coordinamento 12 Gennaio avevano avvertito che lo sciopero lo avrebbero comunque effettuato in quanto non giudicano corretto il pronunciamento del Garante visto che a loro volta hanno escluso dallo sciopero di domani i lavoratori del Lazio proprio per evitare contestazioni da parte di Martone. Potrebbe invece essere alla fine scongiurato lo sciopero di venerdi’ dei ferrovieri Laziali. Domani si tenta l’ultima mediazione per cercare di scongiurare la giornata di protesta che oltre ai disagi nel Lazio rischia di avere ripercussioni su tutta la rete.