“La proposta dei Comuni di Casalgrande, Castellarano e Rubiera di aumentare l’Irpef contestualmente alla presentazione dei bilanci di previsione del 2007, non è stata certamente fatta a cuor leggero. Se da un lato si comprendono in parte le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali, dall’altro non si possono sottacere le esigenze delle amministrazioni per garantire quantità e qualità dei servizi locali”. Così i Sindaci dei tre Comuni interessati.

“Occorre, infatti, considerare una serie di situazioni che accomunano le tre municipalità.
In primo luogo occorre considerare il forte incremento della popolazione che ha interessato Casalgrande, Castellarano e Rubiera negli ultimi anni. Casalgrande, ad esempio solo nel 2006 ha visto il più forte aumento demografico dal 1945: 779 soggetti; Castellarano conta un aumento di popolazione di 1400 unità negli ultimi tre anni; Rubiera passa dagli 11.000 abitanti dall’inizio del 2000 ai 13.700 di oggi.
Questo incremento demografico è dovuto in parte alle scelte urbanistiche compiute, volte a riqualificare i territori attraverso la delocalizzazione di grandi comparti industriali e in parte allo sviluppo di un territorio ricco e con un’alta qualità dei servizi e per questo appetibile da molte famiglie provenienti anche dai Comuni vicini.

Occorre inoltre analizzare la qualità di questa crescita che sta in primo luogo nell’arrivo di giovani coppie, quindi più bisognose di servizi soprattutto per l’infanzia.
In questi anni ciascun Comune ha visto un aumento considerevole di questi servizi rivolti all’infanzia e alla scuola primaria, facendosi carico di costi considerevoli.

Ora, la copertura di questi costi può avvenire o attraverso l’aumento delle tariffe, che oltre a gravare sulle sui fruitori del servizio, non coprirebbero che in minima parte i fabbisogni degli enti; oppure attraverso il prelievo fiscale proporzionale al reddito (addizionale Irpef), che comporta una compartecipazione commisurata alla propria capacità economica. Riteniamo ovviamente che nessuno valuti come soluzione la dismissione di questi servizi, terza possibile via.
Effettuatati dunque tutti i tagli possibili, perseguendo una politica estremamente oculata e rigorosa l’aumento dell’Irpef ci pare la proposta più equa.
Va poi sottolineato che i Comuni vivono la stessa situazione delle aziende private del nostro comparto e devono fare fronte agli aumentati costi di gestione, del personale, dei servizi a rete ma ciò non ha impedito di investire fortemente in questi anni anche sui servizi alla popolazione anziana e alle famiglie in situazioni di fragilità sociale, per garantire ad ogni persona la piena dignità e una migliore qualità della vita. Sempre nel settore del sociale ricordiamo ancora che i nostri Comuni si sono fatti carico di un ruolo di supplenza rispetto alle funzioni dello Stato in materia di disabilità, interventi di qualificazione del sistema scolastico e dei servizi sociali in genere, raggiungendo un elevato grado di autonomia finanziaria.
Investimenti consistenti sono poi stati effettuati sui servizi a rete quali le reti fognarie, la pubblica illuminazione, la viabilità, la sicurezza e l’arredo urbano.
Ci pare dunque che a fronte di tutto questo le nostre amministrazioni si siano mosse con una prospettiva di programmazione poliennale, secondo criteri di giustizia sociale e con una forte attenzione alle necessità delle rispettive comunità.

Abbiamo sempre riconosciuto il ruolo del sindacato, e gli incontri effettuati dai Comuni ne sono la migliore prova; auspichiamo che tale confronto possa continuare aldilà della situazione contingente, al fine di approfondire a tutto campo le complesse e qualificate risposte che le singole realtà locali danno ai propri cittadini”.

(Andrea Rossi, Sindaco di Casalgrande – Alberto Caprari, Sindaco di Castellarano- Lorena Baccarani, Sindaco di Rubiera)