L’Emilia-Romagna è di nuovo “zona indenne” da virus Chikungunya, il virus trasmesso dalla zanzara tigre che la scorsa estate ha provocato in alcune aree della Romagna un’epidemia con 214 casi accertati.


Lo ha comunicato, con nota ufficiale, il Ministero della salute. Tuttavia, in Regione, pur salutando con soddisfazione questa notifica,
l’attenzione resta alta poiché l’epidemia ha dimostrato la possibilità di importazione anche nel nostro Paese di malattie che fino ad ora si
erano manifestate soltanto in zone tropicali. Al riguardo, per prevenire il rischio che a primavera, alla ripresa del ciclo vitale della zanzara
tigre e vista la massiccia presenza nel territorio regionale di questo insetto, si possano verificare nuovi focolai epidemici, è già iniziata
la predisposizione di misure di controllo sull’insetto e di sistemi di sorveglianza sanitaria sul virus.

Il prossimo 17 dicembre, in Regione, alla presenza del presidente Vasco Errani e dell’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni,
si terrà un incontro con gli amministratori locali, i presidenti delle Conferenze territoriali e sanitarie, le Aziende sanitarie, per rendere
rapidamente operativo un “piano regionale di lotta alla zanzara tigre e per la prevenzione della febbre Chikungunya” per il 2008.
Durante l’incontro, dopo l’analisi di quanto avvenuto la scorsa estate, si presenteranno e discuteranno i criteri generali per l’impostazione
del piano regionale di lotta alla zanzara tigre, si esamineranno proposte operative per l’espletamento di gare di appalto per i servizi
di disinfestazione e per l’adozione delle relative ordinanze da parte dei Comuni, si discuterà di nuove iniziative di comunicazione da
rivolgere ai cittadini per invitarli a partecipare alla lotta alla zanzara tigre evitando ristagni di acqua (luoghi ideali per lo sviluppo
di larve) e usando prodotti larvicidi.
Tutte queste iniziative sono state sperimentate con positivi risultati la scorsa estate, come riconosciuto, per altro, dal Ministero della
salute nella notifica di cessazione di epidemia quando riconosce all’Emilia-Romagna “di aver messo in atto, con tempestività e competenza
professionale, tutte le misure di sorveglianza attiva e di controllo dell’epidemia, nonché le misure di controllo sull’insetto e sulle
larve”.

Con la stessa nota, il Ministero informa di aver introdotto, con un’ordinanza, la “febbre Chikungunya” nel sistema nazionale di notifica
per le malattie infettive. Quello dell’Emilia-Romagna è stato infatti il primo caso in Italia di un’epidemia da febbre da virus Chikungunya e, in
quanto tale, richiede anche un sistema di sorveglianza nazionale.