“Il tempo pieno sarà garantito e incrementato, la legge Gelmini non porterà ad alcun taglio al sistema scolastico modenese, bensì ad una necessaria e virtuosa razionalizzazione delle spese e ad una riorganizzazione della didattica. Gli allarmi lanciati dalla sinistra alle famiglie e agli studenti si sono dimostrati totalmente falsi e lo sciopero di oggi ha connotati esclusivamente politici, che nulla hanno a che fare con gli interessi della scuola pubblica. Mentre la sinistra fomenta la piazza e cerca lo scontro politico ed istituzionale, noi vogliamo esprimere soddisfazione per l’approvazione di un decreto che introdurrà quelle positive e attese novità di cui il sistema scolastico pubblico italiano ha urgente bisogno”.


Lo ha affermato l’On. Isabella Bertolini, Componente del Direttivo del PDL alla Camera, aprendo la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il Palazzo dell’Amministrazione provinciale alla presenza dei Consiglieri regionali del PDL Andrea Leoni ed Enrico Aimi, del Coordinatore regionale di Azione Giovani Michele Barcaiuolo, dei Consiglieri provinciali Pdl Dante Mazzi e Luca Caselli.

“Autorevoli esponenti della sinistra, come la Senatrice Bastico – ha affermato il Consigliere regionale Andrea Leoni – ci hanno raccontato che il decreto avrebbe portato alla cancellazione di 64 scuole in regione, di cui 12 nella sola provincia di Modena. Nei giorni scorsi l’Ufficio scolastico regionale e l’Assessore regionale all’Istruzione hanno sconfessato questi allarmi, confermando che a Modena non chiuderà nessuna scuola. Ennesima bugia spacciata per verità. Oggi la sinistra e i Sindacati si stanno assumendo un’altra grave responsabilità nei confronti delle famiglie modenesi, ribaltando nuovamente gli indirizzi dell’ufficio scolastico provinciale che ha chiaramente detto che le scuole oggi dovevano rimanere aperte. A molte famiglie con ragazzi che frequentano scuole elementari come le Foscolo di Pavullo e medie inferiori, come le Guidotti di Modena e le Primo Levi di Sassuolo, è stato detto da giorni di rimanere a casa, perché la scuola sarebbe stata chiusa causa sciopero. In questo modo si nega il diritto dei tantissimi che non condividono le ragioni di una protesta politica contro il governo. Non si può imporre lo sciopero anche a chi non lo vuole fare e bisogna garantire a chi vuole lavorare e studiare regolarmente, di farlo. Su questo punto invitiamo le autorità scolastiche preposte a far tutelare il diritto ad andare a scuola. Noi continueremo a batterci per riformare e migliorare la scuola e l’istruzione dei nostri figli. A sinistra invece si vogliono tutelare solo le cattedre”.