La procura felsinea ha notificato l’avviso di fine indagine, che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, all’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono nell’ambito del cosiddetto “Cinzia Gate”, la vicenda giudiziaria che ha portato alle sue dimissioni nata dalle rivelazioni dell’ex segretaria e fidanzata Cinzia Cracchi. A Delbono vengono contestati i reati di peculato e truffa aggravata per alcuni viaggi compiuti insieme all’ex fidanzata-segretaria Cinzia Cracchi (al momento indagata per peculato) quando ricopriva la carica di vicepresidente della Regione Emilia Romagna. Nell’avviso di fine indagine sono stati inclusi anche due viaggi che Delbono fece, nel 2008, in compagnia di un’altra dipendente regionale.

All’ex sindaco è stato contestato anche il reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci all’autorità giudiziaria (art. 377 bis del codice penale) per le presunte pressioni esercitate sulla Cracchi ad indagini già in corso.

 “La difesa – scrivono in una nota congiunta i legali di Delbono, avvocati Gaetano Insolera e Paolo Trombetti – solo da questo momento, sarà in grado di conoscere appieno gli elementi di prova a base dell’ accusa e la sostenibilità giuridica della stessa. Per questo motivo, considerata la mole dei documenti depositati, la difesa richiederà una proroga del termine. Intento del prof. Delbono – concludono – è quello di potere finalmente contribuire ad una equilibrata ricostruzione dei fatti secondo verità e in base alla loro reale entità”.

L’avviso di fine indagine è stato notificato anche all’ex assessore comunale Luisa Lazzaroni per il reato di false dichiarazioni di fronte al pm e per concorso in induzione a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci all’autorità giudiziaria, lo stesso reato, quest’ultimo, contestato a Delbono.