Dal 1595 una tavola istoriata , risalente al XII secolo, è custodita nella Cappella Bardi della Basilica di Santa Croce a Firenze. L’opera, dipinta in stile bizantino da autore ignoto, è conosciuta come Pala Bardi, e tra tutte le tavole dedicate a San Francesco d’Assisi è quella più ricca di scene sulla vita e i miracoli del santo.

Il Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia, per la seconda edizione del Festival Francescano, che ha avuto luogo nei primi tre giorni di ottobre, ha allestito la mostra “L’oro del povero. L’abbraccio con il mondo nel Francesco della Pala Bardi”, un’occasione unica (fino al 1° novembre) per ammirare non solo una riproduzione fedele del capolavoro, ma anche ognuna delle venti scene accompagnate da commenti tratti dagli scritti di Tommaso da Celano, uno dei primi discepoli del santo di Assisi.

Soprattutto, “L’oro del povero” propone una videoinstallazione realizzata dalla compagnia milanese MacchinazioniTeatrali che – sposando la tecnologia a semplici materiali come il riso, la farina e il sale – scompone e ricompone i dettagli della tavola, offrendone una lettura nuova e suggestiva.

L’intero progetto dell’evento nasce da un’idea dell’architetto Nadia Calzolari, direttore operativo del Museo, e si concretizza con la collaborazione di fr. Antonello Ferretti, docente di filosofia, e fr. Prospero Rivi, docente di storia e spiritualità francescana.

Le foto utilizzate per l’allestimento sono state scattate dal fotografo correggese Pietro Parmiggiani, grazie all’autorizzazione concessa dal Fondo Edifici di Culto. Completa l’allestimento un documentario realizzato da Massimiliano Ranellucci e Massimo Manini sulla storia delle tavole dipinte del ‘200 toscano dedicate a San Francesco.

Alla videoinstallazione, per MacchinazioniTeatrali, hanno lavorato Barbara Chinelli, Matteo Inzani, Federico Moro, Franco Quartieri e Peter Bassi; Quartieri è anche autore delle musiche originali frutto di una ricerca partita da una graduale scomposizione dell’opera di Perotin, compositore francese vissuto a cavallo fra il XII e il XIII secolo ed esponente di spicco della Scuola di Notre Dame de Paris.

La Pala Bardi, oltre ad essere la tavola più dettagliata sulla vita di San Francesco, è particolarmente importante perché precedente al dictat del 1266 attraverso il quale San Bonaventura volle eliminare tutte le biografie (ufficiali e non) sulla vita del Santo, per imporre la propria come ufficiale. La tavola fiorentina, pertanto, offre un ritratto di Francesco diverso da quello, più noto e posteriore, di Giotto e, in particolare, mostra i motivi più provocatori del programma di Francesco: la conversione pacifica degli infedeli, il disprezzo del denaro, lo schierarsi con i poveri, l’aiuto ai lebbrosi. L’intento, è quello di mostrare non una irraggiungibile santità – come sarà l’intento di Bonaventura e di Giotto – ma il ruolo di modello di vita cristiana di Francesco.

Un video sulla mostra “L’oro del povero” è anche pubblicato su Youtube.

La mostra è aperta: sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Informazioni e prenotazioni: 0522.580720 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13); e-mail: info@liberarte-cappuccini.it