«Per l’autismo c’è da fare ancora molto, anche se non partiamo da zero»: a dirlo è Roberto Vassallo, presidente dell’associazione Aut Aut, realtà operante nell’ambito del volontariato, che si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’handicap autistico, patologia non completamente conosciuta ma in costante aumento. Vassallo lancia un allarme, in vista delle prossime vacanze scolastiche. I campi estivi rivolti ai bambini autistici, normalmente di cinque settimane, passeranno a due sole settimane, e questa riduzione andrà a gravare sulle famiglie, creando molte difficoltà organizzative per i genitori.

Il polo riabilitativo “Isola Felice” di Casalgrande, nato nel 2006 grazie alla collaborazione dell’Associazione Aut-Aut, dei comuni del Distretto di Scandiano e dell’Azienda AUSL, propone anche un centro estivo. Dal 2007, l’associazione ha offerto la possibilità a diversi bambini e ragazzi del distretto di Scandiano di usufruire di due settimane aggiuntive di frequenza ai campi giochi, oltre a quelle garantite dai Comuni, finanziando il costo degli educatori, mentre nel 2009 presso l’Isola Felice è stato organizzato il primo campo giochi estivo per adolescenti. Quest’anno, i ragazzi staranno a casa da scuola per 12 settimane: negli anni scorsi il Servizio pagava cinque settimane, ma purtroppo esse oggi si sono ridotte a due. Una realtà che rischia di essere compromessa dal taglio delle risorse pubbliche: un disagio che danneggerà in particolar modo le famiglie e i bambini autistici.

Inoltre Vassallo solleva il problema dei costi di accesso a tali servizi: «Non riteniamo giusto che una famiglia con un bambino portatore di handicap debba fronteggiare dei costi più elevati rispetto a quelle di bambini normodotati. Occorre un’attenzione e una priorità diversa a un problema che, ricordiamolo, nella nostra provincia vede la presenza di 241 soggetti autistici nell’età compresa tra 0 e 18 anni. Un’emergenza di fronte alla quale nessuno può voltare le spalle. Anche le famiglie, come nel caso della nostra associazione, devono unirsi, perché in questo campo l’unione fa la forza».

Secondo gli studi epidemiologici effettuati in vari Paesi del mondo, l’autismo ha una prevalenza di un bambino su 100/150; è quindi uno dei disturbi dello sviluppo più frequenti. A livello mondiale l’autismo è stimato certamente più numeroso della ben più nota sindrome di Down. I progressi scientifici degli ultimi anni hanno permesso di rendere sempre più precoci e attendibili le diagnosi di autismo, fondamentali per l’avvio di trattamenti specifici.