Castelfranco_Emilia“Come cittadini del Movimento 5 stelle avevamo presentato richiesta scritta in data 28/03/2013 per effettuare le riprese del consiglio comunale come avviene negli altri comuni della provincia ma, con grande sorpresa abbiamo ricevuto in data 09/04/2013 risposta negativa.

Il consiglio comunale di Castelfranco Emilia – prosegue la nota del Movimento 5 stelle – vieta infatti  espressamente di riprendere le sedute del Consiglio Comunale stesso e le relative commissioni.

Riteniamo che le motivazioni non possano che definirsi banali scuse utili esclusivamente ad impedire la partecipazione diffusa.

Purtroppo questo Consiglio si sta rendendo responsabile di gravi violazioni dei diritti fondamentali di libertà e trasparenza adducendo banali scuse quando invece la verità è chiarissima e sotto gli occhi di tutti: i nostri amministratori non vogliono far conoscere ai cittadini quello che avviene dentro i palazzi del potere.

In tempi di bavagli e di tentato oscurantismo dell’informazione, si diffonde a macchia d’olio il dilemma “Cos’ha prevalenza: la privacy (presunta o reale) dei rappresentanti nelle istituzioni o il diritto alla trasparenza gestionale degli enti eletti”?

Una premessa è d’obbligo: se una questione non viene esplicitamente normata da statuti o regolamenti comunali, non significa che non esista comunque una disciplina alla questione. In merito alla possibilità di riprendere le sedute consiliari, c’è una sentenza del Tar Veneto molto recente, la 826 del 2010, che ritiene necessaria la modifica del regolamento comunale, per normare la questione, ponendo un problema di privacy. Proprio il garante della privacy riconosce sia nel 1996 che nel 2001 come lo svolgimento delle sedute pubbliche di organi come il consiglio comunale possa essere documentato e promosso via Internet. L’unica questione posta è la necessità di dare informazione ai presenti sulla diffusione delle immagini, anche attraverso affissione di avvisi chiari e sintetici, osservando particolare cautela per i dati sensibili. L’uso di webcam viene escluso solo alle riunioni di organi che, in base a leggi o regolamenti, non sono aperte al pubblico, quali ad esempio la giunta municipale o di talune commissioni“.

C’è la norma, su cui spesso si dividono le opinioni. Ma poi esiste una questione di buon senso: i cittadini non sono solo contenitori di voti, da spremere nel periodo elettorale; non hanno solo diritto di voto, ma anche quello di essere adeguatamente informati su ciò che li riguarda; e forse i politici, a partire da quelli che più sono presenti sul territorio, eletti nei consigli comunali, dovrebbero iniziare a comprendere come il loro non sia un ruolo da “dominus”, ma da “dipendente”. La gestione della cosa pubblica come “cosa propria”, nell’era dell’informazione, dunque, è una contraddizione anche per la legge e per il garante della privacy: i consigli sono pubblici, il bilancio è pubblico come i soldi che lo compongono e le opere che si finanziano. La discussione tra i consiglieri non può restare, come in qualche caso, argomento privato o tutt’al più da tenere racchiuso dentro quattro mura: non sono nel caveau di una banca svizzera“.

Il pronunciamento” Garante per la privacy” già dell’11 marzo 2002 ha stabilito la liceità di riprendere le sedute dei consigli comunali, in quanto per definizione aperti al pubblico. Certo, il Garante stabilisce che il consiglio comunale ha facoltà di imporre un regolamento che garantisca la tutela della privacy, però il confine tra motivi di privacy e motivi di censura va ben chiarito. Altrimenti, in qualsiasi momento, ogni consigliere restio a voler far sapere come voterà e cosa dichiarerà in un consiglio comunale potrebbe appellarsi alla sua privacy, magari lamentando la sua contrarietà ad essere ripreso quel giorno per motivi personali.

Chiediamo a questo punto  – conclude il Movimento 5 stelle -, nell’imminenza della variazione in atto dello statuto comunale che lo stesso venga modificato assieme al conseguente regolamento in modo che i cittadini possano riprendere gli incontri del consiglio comunale ed eventualmente delle commissioni.

 

Movimento 5 stelle Castelfranco Emilia