Il Consiglio provinciale, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato, con il solo voto contrario di Rifondazione comunista, il Piano di emergenza provinciale di protezione civile, relativamente al rischio sismico e al rischio idraulico (ambito fiume e affluenti del Po e rete scolante di bonifica).

I Piani di emergenza, che si collocano nell’ambito della pianificazione di emergenza di Protezione Civile, rappresentano fondamentali documenti tecnico-operativi individuando gli enti preposti alle operazioni di intervento, le procedure di allertamento suddivise nella fasi di attenzione, preallarme, emergenza, cessata emergenza, oltre all’individuazione, su apposita cartografia, dello scenario di evento.

Il provvedimento è stato illustrato dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini: “Sul tema della prevenzione, la Provincia ha da anni investito risorse per interventi strutturali e non, consapevole che la continua gestione del dissesto idrogeologico in termini unicamente emergenziali, rappresenta una modalità non efficace, desueta e antieconomica, non risolutiva – ha tra l’altro detto – Lo dimostra l’emergenza in atto da febbraio che ha comportato ingenti danni a carico del nostro territorio, che aumentano di giorno in giorno, circa 60 milioni di euro, e la conseguente richiesta dello stato d’emergenza nazionale per dissesto idrogeologico”.

La presidente ha ricordato che sul tema della prevenzione, il Consiglio provinciale, su proposta della Giunta, ha approvato lo scorso novembre il “Programma provinciale di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica” per fronteggiare le situazioni critiche e potenzialmente critiche, “essendo obiettivo prioritario della Provincia la tutela e la sicurezza del territorio, attraverso l’assunzione di approcci preventivi piuttosto che emergenziali”. Per quanto riguarda  il rischio sismico, il Piano è stato aggiornato con gli elementi operativi rilevati a seguito degli eventi sismici di maggio-giugno  2012 che hanno coinvolto tutto il sistema provinciale, regionale e nazionale di Protezione civile.

 

Il dibattito

Positivo il giudizio espresso dai gruppi consiliari, ad eccezione di Rifondazione comunista. Secondo il capogruppo dell’Udc Mario Poli “l’attività svolta in questo ambito è da giudicare positivamente, l’opera di prevenzione fatta è encomiabile”.

“Il ruolo di coordinamento esercitato dalla Provincia è importante e rilevante – ha aggiunto il vicepresidente del consiglio Vito Castellari – Per questo spero che chi rivedrà l’assetto istituzionale tenga in considerazione tutto ciò che funziona bene.  Ottimo il lavoro svolto per i piani di messa in sicurezza del territorio, facendo manutenzione e prevenzione si possono infatti evitare molti problemi”.

Positivo anche il giudizio del gruppo “Progetto Reggio”: “È stato fatto un buon lavoro, così come giudichiamo ottimo l’impegno della Provincia in questo settore – ha commentato Riccardo Molteni – Siamo invece critici su quanto fatto in termini di prevenzione negli ultimi anni, mi riferisco ad esempio alla manutenzione dei fossi”.

Secondo il capogruppo Pd Fabrizio Allegretti “è molto importante continuare sul terreno dell’educazione anche della popolazione di fronte a eventuali emergenze: ci sono spazi di intervento che potrebbero portare anche lavoro, contribuendo a riorientare il sistema produttivo”.

Unica voce dissonante quella del capogruppo di Rifondazione Alberto Ferrigno: “Non capisco tutta questa soddisfazione, nessuno può scrivere cose diverse da quelle che sono scritte nel piano. In realtà i fatti cozzano terribilmente con i proclami. Nei bilanci c’è poco o addirittura nulla. Soldi non ne avete messi e non li metterete”.

Positivo anche il giudizio del capogruppo della Lega Nord Paolo Roggero: “E’ stato fatto un buon lavoro. Scendendo però sul pratico io credo che la Provincia, attraverso tecnici e vigili provinciali, debba fare la sua parte, ma deve anche verificare che gli altri facciano la loro”.