A seguire la lettera di scuse che il consigliere Luciano D’Arcio ha inviato al  Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge Kashetu; all’On. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati e a Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia, a seguito dell’increscioso episodio verificatosi nei giorni scorsi.

 

Gent.ma Cécile Kyenge Kashetu

Ministro per l’ Integrazione

Largo Chigi, 19 00187 Roma

 

On. Laura Boldrini

Presidente della Camera

Camera dei Deputati

Palazzo Montecitorio

00186 Roma

 

Egregio Nichi Vendola

Presidente Regione Puglia

Lungomare Nazario Sauro 33

70121 BARI

 

Casalgrande, 24/07/2013

Gentili Signori,

 

a seguito delle recenti notizie in merito alle mie dichiarazioni sul social network “Facebook”, volevo rappresentarVi le mie più sentite scuse per le volgarità da me espresse nei Vostri confronti. Si è trattato di una imperdonabile leggerezza, poiché non sono stato in grado di tenere conto della pesantezza delle mie parole.

Sono affranto per la polemica che ne è scaturita, e ho constatato con amarezza quanto possa essere doloroso essere al centro di un dibattito che è stato, a mio parere, alimentato anche dai media.

Riguardo alle accuse di razzismo ed incitazione alla violenza, tengo a precisare che ho da sempre rapporti con persone extracomunitarie, sia a livello personale e famigliare sia lavorativo. Nella mia azienda ho da sempre ragazzi extracomunitari ai quali ho sempre teso la mano in loro aiuto, facendoli lavorare con un trattamento paritario e rispettoso. Ritengo ingeneroso il fatto che mi venga attribuito il termine razzista.

Per quanto riguarda l’incitazione alla violenza, da anni nel nostro Paese assistiamo ad avvenimenti vergognosi di tafferugli negli stadi e di aggressioni, e credo che in uno Stato che si rispetti si debbano condannare e reprimere tali episodi facendo rispettare la legge che deve essere uguale per tutti.

In ogni caso ciò che è accaduto è increscioso, e mi scuso per il disagio a Voi arrecato con le mie dichiarazioni. Spero vivamente che d’ora in poi su questa vicenda possa scendere il silenzio, e che i commenti da me fatti, dei quali mi rammarico, non venissero più strumentalizzati a fini politici.

Sono talmente mortificato che sono disponibile a presentarVi le mie più profonde scuse personalmente.

Vogliate accettare i miei saluti più cordiali.

Luciano D’Arcio