carabinieri_2002Molti pensavano al racket estorsivo strettamente correlato alla criminalità organizzata, ma le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, condotte congiuntamente ai colleghi della Tenenza di Scandiano, hanno portato alla luce un’altra verità. Dietro all’incendio divampato poco prima delle 2,00 del 13 febbraio scorso in un negozio di alimentari in via Mazzini, a Scandiano, non c’era la criminalità organizzata ma la voglia di annientare, sul nascere, un’attività commerciale concorrente da parte di chi aveva l’esclusiva della vendita di prodotti tipici campani nella cittadina del Boiardo. Le risultanze investigative dei Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, condivise dalla Procura reggiana, hanno visto la D.ssa Valentina Salvi, sostituto titolare dell’inchiesta, richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che l’altro pomeriggio è stato eseguito dai Carabinieri del Reparto Operativo di Reggio Emilia.

Con l’accusa di concorso in incendio doloso, i militari hanno arrestato il 26enne D.S., casertano di nascita, residente a Scandiano. Secondo il capo di imputazione lo stesso, in concorso con altro 20enne casertano incensurato, indagato in stato di libertà nell’ambito del medesimo procedimento, cagionava l’incendio dell’esercizio commerciale “Sapori Mediterranei”. Avrebbe infranto la vetrina esterna del negozio con una mazza, cospargendo i locali di benzina procuratasi tramite un distributore di carburante self-service per poi attizzare le fiamme attraverso il posizionamento all’interno dei locali di un panno impregnato del medesimo liquido infiammabile. Il reato è aggravato dall’aver commesso il fatto su edificio abitato, rischiando così la vita dei residenti nel palazzo.

Le indagini dei Carabinieri del Reperto Operativo di Reggio Emilia, all’indomani del grave atto incendiario che ha creato grande allarme sociale nell’ambito della comunità scandianese, hanno permesso di acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità nei confronti degli odierni indagati che condivisi dalla Procura reggiana hanno portato all’odierno arresto ed alla denuncia in stato di libertà del complice. L’esito pone fine, sul fronte investigativo, al grave episodio di cronaca che ha scosso la comunità scandianese.