LaNotteLavoroNarratoUn racconto lungo una notte. E’ questo lo spirito de “La Notte del Lavoro Narrato” che si terrà a Modena, e in contemporanea in tante altre città italiane, la sera di mercoledì 30 aprile. Con due location: la prima parte della serata dalle ore 20 al Centro Sociale Anziani e Orti Buon Pastore (via Panni, 202) e la seconda parte dalle ore 22.30 in poi a Officina Emilia (via Tito Livio, 7). Due sedi simboliche, per legare nel racconto del lavoro – e dei tanti lavori, di chi il lavoro ce l’ha, di chi aspira ad averlo e di chi come gli studenti lo immagina solo – tutte le generazioni, giovani, adulti e anziani.

I promotori modenesi hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa lanciata sul web ormai alcuni mesi, fa da Vincenzo Moretti e Alessio Strazzullo (http://lanottedelavoronarrato.org/). Un rete di associazioni si sono perciò unite per promuovere la serata anche sul nostro territorio: Officina Emilia-Unimore, i sindacati Cgil-Cisl-Uil e le loro federazioni dei pensionati e dei metalmeccanici, la Rete degli Studenti, Officina Danza Studio, il Centro Luigi Ferrari (in FOTO alcuni rappresentanti alla conferenza stampa di presentazione stamattina a Officina Emilia).

La serata del 30 aprile si apre quindi agli Orti di Buon Pastore in via Panni alle ore 20 con una maratona di letture dedicate al lavoro: lavoro dipendente, lavoro autonomo, lavoro precario, lavoro che non c’è, lavoro professionale, lavoro d’impresa, lavoro sicuro, infortuni sul lavoro, cattivi lavori, buon lavoro!

In tanti si alterneranno sul palco per raccontare ognuno una propria storia, o per prestare la loro voce alle storie di altri. Letture brevi (al massimo 3 minuti) intervallate da musiche, proiezioni di video, e rappresentazioni teatrali che con un percorso guidato porteranno gli ospiti a contatto con un forno per ceramica raku “per far sentire il calore del lavoro, l’intensità anche fisica del lavoro manuale” spiega Marco Bombarda, che insieme a Rigo Righetti e a suo figlio Francesco Bombarda, animeranno il reading musicale e teatrale agli Centro Anziani e Orti di Buon Pastore.

Dalle ore 22.30 si avvia in contemporanea una seconda parte della serata a Officina Emilia dove continueranno le letture narrate del lavoro, le video-proiezioni, insieme a esibizioni di danza contemporanea a cura di Officina Danza Studio “per avvicinare ai lavori altri rispetto a quelli tradizionali” commenta la professoressa Margherita Russo direttore scientifico OE-Unimore. Sempre a Officina Emilia, ci sarà la presentazione del progetto fotografico di Simona Hassan “[dis]occupazione giovanile italiana. Do It Better”, progetto che la giovane fotografa modenese sta realizzando in tutta Italia, finanziato grazie al crowd funding sul web.

“La Notte del Lavoro Narrato – ha aggiunto Margherita Russo stamattina nella conferenza stampa di presentazione – riprende un ragionamento collettivo sul lavoro come elemento centrale delle attività umane. Non un lavoro qualsiasi, ma il lavoro ben fatto, rispettato, da quello dell’operatore ecologico al professore di scuola. Ogni lavoro deve essere rispettato per il contributo che porta al contesto in cui si esercita e per questo merita un apprezzamento condiviso”. “Un tempo – continua la Russo – i saperi dei lavoratori erano rispettati, oggi invece sempre meno, oggi si tende a portare rispetto per la ricchezza, per il lavoro molto pagato, questo sembra essere l’unico elemento di valutazione, non si valuta ciò che il lavoro riesce a esprimere. Nella notte del 30 aprile riprendiamo un ragionamento sul lavoro insieme a generazioni diverse, giovani e anziani insieme, esperienze di lavoro diverse, sarà un racconto corale”.

“Vogliamo esprimere gli elementi comuni e trasversali a tutti i lavori, come ad esempio la sicurezza che è importante per i lavoratori di oggi, come per chi ha lavorato alle Acciaierie 20-30 anni fa” spiega la professoressa Anna Maria Pedretti curatrice del volume “Il lavoro raccontato. Acciaierie e Maserati: due fabbriche modenesi dal dopoguerra ad oggi” promosso dai sindacati pensionati di Cgil Cisl Uil. “Ci importa far emergere anche l’orgoglio del lavoro – continua Pedretti – e creare scambi fra generazioni, che sono fondamentali per costruire comunità”.

La serata del 30 aprile “prepara la festa del 1° Maggio – aggiunge Pedretti – ma non ci saranno comizi, neanche da parte dei tre segretari generali di Cgil Cisl Uil a cui abbiamo chiesto di contribuire con una lettura-testimonianza sulla molla che li ha spinti a fare i sindacalisti”.

“Ci fa piacere realizzare una contaminazione tra studenti e pensionati – commenta Emanuele Murgolo della Rete degli Studenti – anche per creare una nuova cultura che valorizzi e rispetti il lavoro, oggi noi giovani non vediamo prospettive rosee tra precarietà e dimissioni in bianco”.

Per Giuseppe Napolano del sindacato pensionati Spi/Cgil “si deve respingere la propaganda che tende a rappresentare gli anziani come responsabili della mancanza di lavoro dei giovani, perché proprio i pensionati sono i primi a vivere in famiglia il dramma della disoccupazione di figli e nipoti. Il 30 aprile saremo in tanti, per testimoniare il rispetto e il valore del lavoro, anche di quello più duro e faticoso come era nelle Acciaierie, dove si sono registrati negli anni decine di infortuni, di cui 12 mortali”.

“La Notte del 30 aprile è un’iniziativa che mi ispira un senso di ottimismo, l’inizio di qualcosa a cui dare continuità” ha commentato Luigi Belluzzi della Fnp/Cisl pensionati a conclusione della presentazione. “E’ importante che il volume che abbiamo promosso come sindacati pensionati su Acciaierie e Maserati possa entrare nelle scuole come testimonianza diretta di passione per il lavoro, ma anche dell’arte nel lavorare”.

Gli organizzatori stanno pensando anche di affittare un bus di Seta che la sera del 30 aprile farà la spola tra Orti Anziani e Officina Emilia. Tutte le info e gli aggiornamenti su http://lanottedellavoronarrato.org e sui siti web di Cgil Cisl Uil, Rete Studenti e sulle pagine Facebook.