ManghiL’Operazione Aemilia è una conferma clamorosa di ciò che negli ultimi anni, dalle prime interdittive emesse dalla Prefettura di Reggio Emilia in poi, è emerso anche nel nostro territorio. Una situazione illustrata anche nel corso della recente cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, durante la quale i magistrati hanno denunciato un centro di infiltrazioni relativo alle terre emiliane che con quanto appreso in queste ore si concretizza drammaticamente nella portata e nella gravità.

E’ un’operazione senza precedenti dal punto di vista della vastità delle dimensioni e, pertanto, va dapprima espresso un grande apprezzamento per l’operato delle forze dell’ordine e di tutti coloro che si sono adoperati per smontare un sistema molto largo, con diramazioni che si estendono anche fuori dalla nostra provincia e dalla nostra regione.

Sono confortato dal fatto che le istituzioni, dalle forze dell’ordine alla Prefettura, si rivelino certamente all’altezza di una sfida delicata e complessa. Ma non posso che essere fortemente preoccupato nel constatare come la nostra comunità e la nostra provincia siano sedi di organizzazioni criminali che rubano ossigeno all’economia degli onesti, inquinano la nostra società e, alla luce di quanto sta emergendo in questa indagine, tentano di incunearsi nelle istituzioni.

Da Presidente della Provincia, nel discorso di insediamento all’apertura di questo mandato amministrativo, ho posto come prioritario l’impegno sul tema della legalità. A maggior ragione, di fronte a una emergenza come questa, la Provincia continuerà ad adoperarsi per garantire la tutela della nostra comunità.

 

(Il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi)