scuola_studenti_3Si sono chiuse il 15 febbraio le iscrizioni alle scuole superiori della nostra provincia e, ad oggi, sono 4.484 quelle effettivamente pervenute, di cui 4.412 alle scuole statali e 72 alle scuole paritarie, un dato complessivo che risulta in lieve calo rispetto all’anno scorso (-180 iscritti). I numeri non sono ancora definitivi, in quanto le scuole hanno a disposizione tutto il mese di febbraio per concludere le operazioni di accettazione delle domande pervenute o di inoltro alle scuole che rappresentano la seconda scelta delle famiglie.

Riguardo alla distribuzione percentuale degli iscritti tra licei, istituti tecnici ed istituti professionali rispetto all’anno passato, continua ad essere piuttosto omogenea, con una lieve crescita dei licei (+2,28%) a scapito degli istituti tecnici (-1,85%), mentre gli istituti professionali sono stabili rispetto allo scorso anno (-0,43%).

Le scuole. Rispetto alle iscrizioni nello stesso periodo dello scorso anno scolastico, a Reggio Emilia risultano in calo il Liceo Ariosto-Spallanzani (-85) e l’istituto Nobili (-64), mentre aumentano gli studenti delle prime all’Istituto Pascal (+65), al Liceo Moro (+42), all’Istituto Filippo Re (+36) e al Motti (+24). Sostanzialmente stabili le iscrizioni al Liceo Canossa (-11), all’Istituto Zanelli (-21), all’Istituto Scaruffi-Levi-Città del Tricolore (-15), al Secchi (-11), al Chierici (+11) e all’Istituto Galvani-Iodi (-10).

Nei poli scolastici distrettuali, l’Istituto superiore di Castelnovo Monti raccoglie esattamente lo stesso numero di iscritti dello scorso anno, mentre cala il Cattaneo (-26). Cala in modo significativo l’Istituto D’Arzo di Montecchio (-76), mentre a Scandiano il Gobetti è sostanzialmente stabile (-17). A Correggio, cala l’Istituto annesso al Convitto Corso (-46), è stabile l’Einaudi (+7), cresce il Liceo Corso (+36). Infine, a Guastalla l’Istituto Russell perde iscrizioni (-46) a favore del Carrara (+27).

Alcune tendenze. Osservando nel dettaglio l’andamento delle iscrizioni per tipologia di scuola (licei, tecnici o professionali) e di ambito di studi sull’intero territorio provinciale è possibile rilevare alcune specifiche tendenze. Per quanto riguarda i licei, in linea con quanto accade a livello nazionale, non si registrano differenze significative nel liceo classico (-10), cresce leggermente il liceo linguistico (+21), cala lo scientifico (-33) a favore del liceo scientifico – opzione scienze applicate (+35) che partirà per la prima volta fuori dai confini del comune capoluogo, a Correggio. Anche il liceo delle scienze umane cala (-25) a favore del liceo delle scienze umane – opzione economico sociale (+14). Il liceo musicale e coreutico non brilla (-5), cresce invece in modo deciso il liceo artistico (+38).

Sul versante degli istituti tecnici cresce l’indirizzo turistico (+36) mentre sono sostanzialmente stabili quelli agrario (+6), elettronico (+2) e grafico (+7). Calano sensibilmente gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing (-51) e meccanico (-81). In calo anche l’indirizzo chimico (-16), l’indirizzo informatico (-16), l’indirizzo moda (-6) e i geometri (-26), in forte sofferenza su tutto il territorio provinciale.

Infine, negli istituti professionali, cresce l’indirizzo dei servizi commerciali (+44), è stabile quello socio-sanitario (+12), calano tutti gli altri: agricoltura (-24), manutenzione e assistenza tecnica (-25), grafica (-23), moda (-21) e, per la prima volta dopo anni, l’enogastronomia (-33).

“Rispetto alle percentuali nazionali il nostro territorio continua a evidenziare una distribuzione molto più uniforme degli iscritti per area di studi, tanto che i licei vengono scelti dal 38,74% dei ragazzi (contro il 51,9% nazionale), i tecnici dal 33,43% (a fronte del 30,5% nazionale) e i professionali dal 27,83% (contro il 17,6% nazionale): questo dimostra quanto sia importante l’attività di orientamento che ogni anno la Provincia svolge, sebbene i diplomati tecnici non aumentino, pur essendo i più ricercati sul mercato del lavoro”, commenta la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi, sottolineando come “comunque i numeri vadano analizzati con attenzione per evitare conclusioni semplicistiche, cercando di andare oltre al singolo dato per interpretare al meglio e capire quanto l’incertezza degli sbocchi occupazionali e la difficoltà economica del momento abbiano condizionato le scelte delle famiglie”.