carabinieri_2001Una tranquilla domenica mattina il cui silenzio è stato squarciato dall’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco che hanno allarmato i residenti di una borgata del paese del comune di Canossa, i quali hanno subito lanciato l’allarme ai carabinieri. I militari di San polo d’Enza hano accertato che a sparare in direzione di un’area frequentata e per giunta in condizioni alterate dall’uso smodato di bevande alcoliche, era un 43enne del paese riuscito a impossessarsi del fucile regolarmente detenuto dal padre a sua volta finito nei guai. Con l’accusa di porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose i carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza hanno arrestato il 43enne di Canossa, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. L’uomo, peraltro con precedenti specifici essendo già stato arrestato nel gennaio del 2010 per analogo reato, ai Carabinieri ha giustificato il gesto sostenendo di aver sparato alle nutrie. Nei guai è finito anche il padre del ragazzo a cui i carabinieri hanno sequestrato tutte le armi e che a sua volta è stato denunciato alla Procura reggiana per omessa custodia di armi.

L’origine dei fatti ieri mattina poco prima delle 11,00 quando una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, su input dell’operatore del 112 allertato da un cittadino, si portava presso una zona residenziale del paese in quanto erano stati sentiti degli spari esplosi a poca distanza da una privata abitazione. Giunti sul posto i carabinieri sanpolesi, acquisite le prime testimonianze che indicavano in un 43enne abitante nei pressi l’autore degli spari esplosi con un fucile, gli operanti, si portavano presso l’abitazione del sospetto dove davano corso ad una perquisizione domiciliare sebbene l’interessato inizialmente si dichiarasse estraneo all’accaduto. Durante la perquisizione nella soffitta di casa all’interno di un fodero i carabinieri rinvenivano un fucile calibro 12 completo di canna sostituiva accertando, dall’odore di esplosivo che proveniva dal fucile, che l’arma era stata utilizzata pochi attimi prima.  Nel contempo i militari rinvenivano 31 cartucce calibro 12 e una carabina calibro 4,5. Date le risultanze dell’attività l’uomo si mostrava collaborativa consegnando spontaneamente due cartucce calibro 12 risultate essere quelle espose poco prima che aveva nascosto in un bidone collocato nel giardino di casa. “Volevo sparare alle nutrie”, così si è successivamente giustificato l’uomo che tuttavia, alla luce della condotta tenuta aggravata dai precedenti specifici e dalle condizioni alterate dall’uso smodato di bevande alcoliche, veniva arrestato con le accuse di porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose. Le armi, detenute regolarmente dal padre, venivano sequestrate con quest’ultimo che veniva denunciato alla locale Procura per il reato di omessa custodia di armi.