case_popolari_3“Alloggi popolari solo a chi ha almeno 10 anni di permanenza nel territorio emiliano romagnolo. Il Pd dia un segnale di equità sociale. La residenzialità storica è già realtà anche in regioni ‘rosse’ come la Toscana”. Lo propone la Lega Nord in un emendamento a prima firma Stefano Bargi e Alan Fabbri (e sottoscritto dall’intero gruppo leghista) dopo che la giunta regionale ha annunciato la revisione dei criteri di accesso all’edilizia residenziale pubblica. L’emendamento sarà posto al voto giovedì 23 aprile, nel corso della seduta della commissione Territorio, ambiente, mobilità (ore 14,30). Il gruppo leghista annuncia iniziative anche per bloccare l’accesso alle case popolari a chiunque si sia reso responsabile di occupazioni abusive di beni pubblici o privati.
Sia Bargi che Fabbri hanno mutuato proprie esperienze dirette, nei rispettivi Comuni: Bargi, in consiglio comunale a Sassuolo, nel 2013 è stato infatti il proponente di un ordine del giorno – votato all’unanimità – per l’introduzione del criterio di residenzialità storica, Fabbri, da sindaco di Bondeno, ha rivoluzionato il sistema degli accessi agli alloggi popolari premiando i bondenesi storici.
“La nostra proposta” – spiega il gruppo leghista – vuole “cancellare il razzismo nei confronti della nostra gente, che troppo spesso si vede ‘scippare’ le case dagli ultimi arrivati”. Il Carroccio sottolinea che si tratta di un emendamento di “buon senso”, sul quale si aspetta “ampia condivisione”, visto che “anche tanti Comuni a guida Pd hanno scelto di adottare il criterio della residenzialità storica”.
Criteri premiali nei confronti dei cittadini con alle spalle una lunga permanenza sul territorio sono realtà anche nella “rossa Toscana”, rimarcano i consiglieri leghisti. “Contiamo che anche l’Emilia Romagna si doti presto di questi nuovi criteri, che in Regioni realmente all’avanguardia come Lombardia e Veneto sono realtà da parecchi anni, con risultati eccellenti in termini di tutela dell’equità sociale e di garanzia di diritti per la nostra gente”.