In missione a Bruxelles, la Presidente Maria Costi, insieme all’europarlamentare modenese Cecile Kyenge, ha consegnato nelle mani del Presidente del Gruppo parlamentare Socialisti & Democratici al Parlamento Europeo, l’italiano Gianni Pittella, ora candidato alla Presidenza del Parlamento Europeo, nonché al Presidente della commissione parlamentare al commercio internazionale Bernd Lange e al Presidente della commissione industria Jerzy Buzek un documento che contiene un’istanza forte del tessuto economico del distretto ceramico: la richiesta di prolungamento delle misure antidumping applicate alle piastrelle di produzione cinese.

“Nel corso degli ultimi cinque anni – si legge nel testo – sono state in vigore in Europa misure antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica originarie della Cina. Tali misure sono state il risultato di un procedimento promosso dai produttori europei e svolto dalla Commissione europea che ha confermato la fondatezza della denuncia del dumping e il pregiudizio arrecato all’industria comunitaria dalle importazioni cinesi e la conseguente introduzione di dazi antidumping che si sono aggiunti a quelli convenzionali in misura variabile dal 30,6% al 69,7%”.

Il documento sottolinea in particolare come le misure abbiano contribuito alla diminuzione del 70% dell’import di piastrelle cinesi, ma anche i pericoli derivanti dalla loro decadenza, originariamente prevista per il 15 settembre scorso. Si stima infatti che l’export cinese abbia una capacità produttiva inutilizzata pari a quattro volte l’intera produzione europea, con prezzi finali inferiori dal 32% al 68%. Si è ora aperta una procedura per valutare la conferma dei dazi, ed è per questo che – proprio mentre in Europa è in corso il dibattito sul riconoscimento alla Cina dello status di economia di mercato – le istituzioni territoriali raccolte nell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico fanno sistema a fianco dei produttori e di Confindustria Ceramica e hanno chiesto la conferma dei dazi antidumping.  “Il settore ceramico nazionale – afferma la presidente dell’Unione dei Comuni, Maria Costi – conta 228 aziende per oltre 25mila lavoratori e 5,8 miliardi di euro di fatturato, in buona parte concentrate nei nostri otto Comuni: abbiamo sentito il dovere di confermare e rilanciare il nostro impegno a tutela della nostra economia, del nostro manifatturiero, dell’occupazione, contro la concorrenza sleale della produzione ceramica cinese che, almeno in questo  ambito, non risponde affatto ai criteri dell’economia di mercato e questo implica la necessità assoluta che le misure antidumping permangano. Cogliendo l’opportunità dell’invito a Bruxelles ad una serie di incontri sulle opportunità europee da parte dell’europarlamentare nel nostro territorio Cecile Kyenge, rilanciamo il nostro impegno con questa iniziativa, alla quale ne seguiranno altre, portata al livello in cui questa partita si decide: abbiamo chiesto un’Unione Europea attenta al territorio, al manifatturiero, un’Unione che sappia tutelare e valorizzare le eccellenze produttive europee e la qualità del nostro made in Italy, che non teme affatto una leale concorrenza, ma può subire un contraccolpo mortale da una concorrenza sleale”.