In maggio – giovedì 18 l’arrivo della 12esima tappa (Forlì-Reggio Emilia) e la partenza della 13esima tappa (Reggio Emilia-Tortona) il giorno dopo – è in città il Giro d’Italia del Centenario e Reggio Emilia, culla del Tricolore e città della bicicletta, già ora è all’opera per rendergli omaggio, con un primo evento: ‘TuttoRuota’, che mette in mostra la leggenda della bicicletta, da corsa e non, più o meno storica, pionieristica o  tecnologicamente sofisticata. E accanto, propone una modalità di lettura, con una rassegna di opere d’arte dedicate al tema della due ruote.

TuttoRuota racconta dunque la bicicletta con la passione del ciclista e gli occhi dell’artista: una contaminazione virtuosa che rende omaggio al mezzo di trasporto che più ha caratterizzato la storia e la cultura di Reggio Emilia, influenzandone profondamente anche le politiche per la mobilità sostenibile, con progetti come il Bicibus e la più estesa rete ciclabile (rispetto al numero di abitanti) in Italia: 206 chilometri.

TuttoRuota si inaugura sabato 11 marzo 2017 alle ore 11, ai Chiostri di San Domenico (via Dante 11), con il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi insieme con il presidente della Fondazione per lo Sport Leopoldo Melli, il presidente di Tuttinbici-Fiab Reggio Emilia Gianfranco Fantini ed Enrico Manicardi, presidente del Circolo degli Artisti, rappresentanti della famiglia Cimurri. Sarà presente inoltre il sindaco di Campogalliano Paola Guerzoni.

All’allestimento infatti ha lavorato, innescando contaminazioni virtuose fra sport e arte, gente che se ne intende: i volontari di Tuttinbici-Fiab di Reggio Emilia e il Circolo degli artisti, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la Biblioteca Panizzi e i Musei civici, la Fondazione per lo Sport, la Collezione Cimurri, il Museo della Bilancia di Campogalliano e la scuola media Enrico Fermi.

Un assaggio del catalogo basta a dare l’idea: c’è la due ruote, una pièce unique, del Record dell’ora indoor 1988 stabilito a Stoccarda da Francesco Moser; c’è un plotone di bici dei grandi campioni di sempre: Fausto Coppi, Gino Bartali ed Eddy Merckx.

Poi pezzi storici di grandissimo valore, dalla celebre Draisina, l’antenata della bicicletta realizzata nel 1818, alla Michaudine del 1867, a un velocipede del 1871.

Per non dire della rassegna di 30 biciclette storiche della Collezione Cimurri, con  alcuni pezzi unici: quasi una mostra nella mostra.

E non mancano sezioni tematiche dedicate a quattro grandi marchi reggiani che hanno fatto la storia della bicicletta: Corradini, Marastoni, Pecorari e Rauler.

Tutto per tracciare un percorso dalle origini della bicicletta come mezzo di trasporto specialissimo e accessibile esclusivamente a nobili e persone abbienti fino alla bici ‘di massa’, passando per la bicicletta come mezzo di trasporto proletario o raro (durante la guerra) e arrivando al futuro, alle evoluzioni più tecnologiche della due ruote: dai manubri ai freni, dai deragliatori alle ‘moltipliche’, dai cambi ai telai in acciaio, alluminio e carbonio… e persino i modelli a pannelli solari, a idrogeno ed elettrici.

Il percorso espositivo si annuncia insomma ricco di sorprese e storie, vicende personali e collettive attorno al tema della bici: un caleidoscopio di documenti storici, biciclette d’epoca e pezzi unici, accanto ad opere d’arte, video e installazioni.

Nell’ambito di TuttoRuota, infatti, il Circolo degli artisti di Reggio Emilia presenta ‘Raggi di biciclette’, evento dedicato alla bicicletta che comprende una mostra collettiva, un cortometraggio, un video e un set fotografico, curati da Daniele Lunghini: una rivisitazione creativa della bicicletta.

In esposizione, dipinti, sculture, fotografie ed installazioni realizzate da Marianna Annunziata, Marco Arduini, Lisa Beneventi, Alberto Bertolotti, Naide Bigliardi, Luis Borri, Lucio Braglia, Maria Grazia Candiani, Cristina Costanzo, Loretta Costi, Gianluca Gimini, Nero Levrini, Laura Lucchi, Susy Manzo, Parker&Singer Photographers, Eugenio Paterlini, Cesare Pinotti, Carla Protti, Gianpaolo Sabbadini, Michele Sassi, Angelo Zani.

Completa il percorso della mostra il  cortometraggio ‘Io ti salverò!’, scritto, illustrato e diretto da Daniele Lunghini, e il video ‘Bellezze in bicicletta’ scritto da Giuseppe Berti.

‘Io ti salverò’, interpretato da Antonietta Centoducati e Gianni Binelli, racconta la storia di due ciclisti amici che dovranno fare i conti con la guerra, mentre ‘Bellezze in bicicletta’ illustra la storia della bicicletta tra Belle Époque e Neorealismo, Liberty e Postcubismo. Il video è realizzato dal Gruppo Videomaker del Circolo degli Artisti.

Sarà inoltre allestito un set fotografico, gestito dai fotografi del Circolo degli artisti, per offrire ai visitatori l’opportunità di farsi ritrarre in bicicletta.

Il progetto comprende, infine, alcune opere realizzate dai ragazzi della scuola media Enrico Fermi che, riciclando pezzi di biciclette, hanno dato vita a creazioni artistiche sempre sul tema delle due ruote.

Tra le diverse sezioni in cui si articola la mostra, è previsto lo spazio ‘Il Tesoro a pedali’, laboratorio didattico realizzato in collaborazione con il Museo della Bilancia di Campogalliano e dedicato ai più giovani, con l’obiettivo di avvicinarli ai ‘misteri’ scientifici e meccanici legati al funzionamento delle due ruote. Argomenti complessi come equilibrio, attriti, caratteristiche dei materiali, effetto giroscopico e aerodinamica sono spiegati grazie a semplici e divertenti esperienze, in un approccio che unisce strumenti di misura, sperimentazione scientifica e nuove tecnologie con l’intento di avvicinare alla comprensione dei fenomeni indagati e di stimolare la curiosità verso il mondo che ci circonda.

Lungo tutto il percorso espositivo saranno presenti pannelli in cui è raccontata la storia della bicicletta e dei suoi grandi campioni, con focus sui grandi marchi reggiani e materiali d’archivio conservati nella Biblioteca Panizzi e nelle biblioteche decentrate. Sono raccontate le storie dei grandi campioni e le vicende locali, come quella del grande umanista e intellettuale Naborre Campanini, che fu anche ciclista della prima ora, o quelle dei 26 marchi di biciclette nati a Reggio nella prima metà del secolo scorso, il grande sportivo, preparatore, amico e confidente di campioni Giannetto Cimurri e le sue storiche biciclette.

TuttoRuota e Raggi di biciclette sono visitabili il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; da lunedì a venerdì su appuntamento per gruppi e scuole. Ingresso libero.

Per informazioni: telefono 0522.554711, cellulare 346.0142189, circolodegliartisti2016@gmail.com, www.circolodegliartisti.re.it.

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Sabato 11 marzo 2017, dalle ore 10.30, lo spazio “Polveriera” di Reggio Emilia (via Terrachini, 18) ospita la presentazione del ciclo di incontri del progetto ‘Esperti per esperienza’, il cui obiettivo è costruire una squadra di persone motivate e pronte ad offrire la loro esperienza diretta di contatto con la disabilità a famiglie che affrontano il tema per la prima volta, impreparate e spaventate per il loro futuro.

All’iniziativa saranno presenti la presidente di Farmacie comunali riunite (Fcr) Annalisa Rabitti, coordinatrice del progetto Reggio Emilia Città Senza Barriere e due esperti per esperienza di Reggio Emilia e Bologna, facilitatori sociali e portatori di esperienza diretta sulla disabilità.

“Quando arriva la disabilità è come prendere un treno in faccia – dice la presidente di Fcr Annalisa Rabitti – Tutte le persone che hanno avuto questa esperienza raccontano di un momento buio, pieno di paura e smarrimento: spesso non si ha una visione clinica chiara, non si riesce ad immaginare un futuro, non si sa nemmeno come affrontare il giorno dopo. Proprio in quel momento incontrare qualcuno che ha vissuto quello che stai vivendo tu adesso, ascoltare la parola giusta, può essere un modo per sentirsi meno soli. E questo faranno i nostri ‘esperti per esperienza’: un’accoglienza da persona a persona. Per ascoltare, accompagnare, esserci”.

Il ciclo di incontri prevede l’approfondimento di una molteplicità di temi ritenuti elementi chiave nella preparazione della squadra, sulle implicazioni emotive e le difficoltà nella relazione, sulla consapevolezza del proprio vissuto emotivo e sull’ascolto attivo. “Abbiamo pensato ad un percorso – spiega Silvia Borsari, psicologa e psicoterapeuta, che seguirà il corso di formazione – che metta i partecipanti nelle condizioni di comunicare in modo efficace ed assertivo con le famiglie coinvolte, permetta loro di comprenderne e accoglierne le emozioni di rabbia e paura e offrire aiuto nella gestione anche pratica dei contatti all’interno del contesto ospedaliero e delle conflittualità, che affrontare la disabilità comporta. Intendo lasciare ai volontari strumenti e conoscenze utili a trasformare la propria esperienza vissuta in aiuto concreto per chi si trova per la prima volta di fronte alla disabilità”.

Nell’ambito dell’iniziativa, inoltre, due incontri saranno dedicati interamente alla famiglia, alle sue risorse ed alla costruzione di una rete di supporto e relazioni nel contesto comunitario di appartenenza, con l’obiettivo di contrastarne chiusura e isolamento e facilitare la strutturazione di vere e proprie reti di vicinato e prossimità. Attraverso il coinvolgimento dei referenti dei reparti ospedalieri coinvolti e dei servizi esterni presenti sul territorio, andremo a sviluppare una mappatura delle risorse concretamente disponibili e fruibili dalle famiglie.

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Sabato 11 marzo, alle ore 16.30, nella Sala dei Marmi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1) si svolge la conferenza “Una terra di passaggio tra l’Europa e il Mediterraneo – La strada romana Parma-Lucca e le radici della Riserva della Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano”. L’iniziativa, a cura di Chiara Dazzi e Nicola Cassone, è promossa dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano in collaborazione con i Musei Civici e con la sezione di Reggio Emilia di Italia Nostra. All’incontro parteciperà il presidente del Parco nazionale Fausto Giovanelli.

Le ricerche archeologiche e topografiche dell’archeologo Nicola Cassone – che sabato saranno presentate per la prima volta – hanno portato alla scoperta del tracciato della via romana Parma–Lucca, che collegava le due città attraversando gran parte dell’Appennino reggiano e l’alta Garfagnana; la ricostruzione del tracciato e dell’ambito culturale che lungo di esso si è sviluppato, a partire dall’epoca romana e soprattutto nel corso dell’alto medioevo, permettono di leggere in una prospettiva inedita, presentata da Chiara Dazzi, tutta la storia conosciuta – e sconosciuta – di questo tratto d’appennino, e di mettere a fuoco le stratificazioni culturali che caratterizzano il Parco Nazionale e la Riserva della Biosfera dell’Appennino tosco- emiliano.

Il tratto d’Appennino che va dal passo della Cisa al Passo delle Forbici, oggi compreso nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano – e della riserva MAB UNESCO dell’Appennino tosco emiliano – divide la Pianura Padana dal mar Tirreno.

Attraversare l’Appennino in questo tratto è sempre stato, nel corso della storia, il modo più veloce per raggiungere, dalla valle Padana e dal nord Europa, i porti del Mar Tirreno, l’Italia centrale e Roma.

Se piccoli tracciati di transumanza e collegamento in questa zona sono sempre esistiti, i Romani sono i primi a comprendere e a mettere a sistema le potenzialità strategiche dell’Appennino e, nel momento in cui fondano Parma, Reggio, Lucca, Luni e il suo porto, realizzano attraverso di esso una rete di strade veloci e comode, anche allo scopo di accerchiare e controllare le popolazioni liguri autoctone.

Sull’effettivo posizionamento di questi tracciati si dibatte da decenni, perché le due direttrici principali non compaiono nelle stesse fonti documentarie ad oggi note sulle strade romane e ci sono ancora molti dubbi legati ad alcuni dati che le fonti indicano.

Se i recenti scavi effettuati sulla sella del monte Valoria hanno permesso di confermare l’esistenza della via Parma Luni in epoca romana, anni di ricerche sul campo hanno ora finalmente permesso di ricostruire anche il tracciato della Parma Lucca.

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione.
Info: 0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2 (da lunedì a venerdì: 9 – 13 / martedì, giovedì: 14 – 17) 0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1 – musei@municipio.re.it

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Sabato 11 marzo 2017, alle ore 16.30, nel Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani,1), per il ciclo “Il Museo dei ragazzi”, si svolge l’incontro “Fenicottero o Fenice? La verità all’origine del mito”. Un racconto tra Immortalità, rinascita dalle proprie ceneri, forza prodigiosa, lacrime guaritrici, alla scoperta di un animale leggendario.

Il laboratorio sarà incentrato sui racconti e i miti sulla fenice, volatile leggendario, e sui suoi “parenti” più prossimi, alla scoperta di come nascono le virtù attribuite all’animale mitologico. Per concludere, i giovani partecipanti potranno fare alcuni esperimenti per capire come gli uccelli (sia leggendari che no) si prendono cura delle loro uova.

Il costo del laboratorio, per ragazzi dai 5 ai 12 anni, è di 4 euro.

Il laboratorio verrà attivato al raggiungimento dei 10 partecipanti (massimo 30 partecipanti).

Prenotazioni: ilmuseodeiragazzi@gmail.com – Per informazioni: 3497206552 – Info: www.musei.re.it / musei@municipio.re.it