Calzolari Piano solo, omaggio a Fats Waller con Cazzola, finale con A.B.Normal. Si conclude con una lunga e intensa giornata di musica, domenica 25 giugno, l’edizione estiva del Modena Jazz Festival 2017, organizzato Amici del Jazz, nelle serate di Modenamoremio, con il patrocinio e il contributo del Comune di Modena.

Si parte alle 11 con l’esibizione di Stefano Calzolari, che al Museo lapidario a pianoterra di Palazzo dei Musei (largo S. Agostino) presenta in piano solo una serie di brani composti dal 2008 a oggi. Sono in un disco di prossima uscita che presenta una serie di “meditazioni pianistiche” nate spontaneamente dopo o prima di un concerto, momenti di riflessione che raccontano e che riassumono sulla tastiera esperienze musicali vissute in nove anni; composizioni e variazioni intrise di jazz, gospel, blues e qualche esplicito riferimento a pagine di musica classica.

Alle 21 ultimo appuntamento in piazza XX settembre col sestetto Fast & Fats, nato per rendere omaggio ad uno dei più grandi musicisti della storia del Jazz: Fats Waller. Il sestetto è capitanato dal batterista bolognese Gianni Cazzola: considerato il “padre della batteria Jazz italiana”, protagonista della scena musicale da 60 anni.

Il suo storico piatto ha accompagnato centinaia di artisti, da Franco Cerri nel ’57, Basso-Valdambrini nel ’58, fino a Billie Holiday, Gerry Mulligan, Dexter Gordon, Sarah Vaughan, Giorgio Gaslini, Eddie Gomez, Paolo Fresu, per citarne alcuni.

Accompagnano Cazzola nel concerto gratuito Fatsology cinque musicisti di livello: Sandro Gibellini, chitarra Jazz e compositore sensibile e raffinato, Alfredo Ferrario, clarinettistia di jazz tradizionale, il giovane vibrafonista e compositore Marco Bianchi e la voce di Silvia Donati, cantante italiana tra le più apprezzate.

Alle 23 chiude il festival l’A.B.Normal Quartet al Mob in via Castelmaraldo 42 (tel. 059 8395370). Il quartetto capitanato dal trombonista Andrea Baronchelli con Michele Bonifati alla chitarra, Danilo Gallo al basso e Alessandro Rossi alla batteria, suona composizioni inedite ispirate al ruolo arcaico della musica.

La modernità delle opere proposte sottolinea una tensione spirituale ancora attuale; ”il musicista torna ad essere il simbolo ambivalente dell’individuo, che, come un albero, affonda le proprie radici nella terra, ma tende le braccia all’infinito”.

Gli Amici del Jazz danno appuntamento agli appassionati coi concerti del 18 e 20 luglio, in programma a Castelfranco Emilia.