“Ribadiamo la nostra netta contrarietà all’apertura di un impianto di distribuzione carburanti della GDO, all’interno dell’ex-Cisa Cerdisa: impianto che sorgerebbe con la riqualificazione dell’area e con la realizzazione dell’ennesimo centro commerciale”. Questa la posizione di FAIB-Confesercenti Modena il sindacato che rappresenta i gestori e gli operatori delle stazioni di servizio del territorio modenese.

E in merito, FAIB, mercoledì 19 luglio prossimo ha convocato un incontro – a partire dalle ore 21.00 – coi gestori delle stazioni di servizio del Comprensorio ceramico, presso la locale sede dell’Associazione imprenditoriale in via Radici in Piano 48 a Sassuolo.

“Già nei mesi scorsi ci siamo fatti sentire rispetto ai piani dell’Amministrazione comunale, volti al recupero della zona in cui sorgeva l’ex ceramica, in cui spicca anche il distributore carburanti a marchio GDO – premette Marco Poggi, segretario provinciale FAIB Confesercenti Modena – E a tal proposito abbiamo presentato alla giunta anche una petizione per dire no al progetto in questione. Le ricadute che avrebbe sulla rete sarebbero negative: riduzione drastica dell’operatività se non la chiusura degli impianti esistenti e messa a rischio di numerosi posti di lavoro oltre al futuro di tante famiglie”.

FAIB sostiene infatti che. l’apertura di questo genere di impianti porterà già in un breve lasso di tempo alla desertificazione della rete dei distributori esistenti sui territori in cui sorgono, non solo sassolese, ma anche limitrofi. Con la scomparsa dei gestori, a prevalere sarà solo la modalità self service per fare rifornimento; scomparirà il servizio in modalità servito, creando così disagi soprattutto a quegli automobilisti, specie anziani non abituati all’uso di bancomat e carte di credito. “Venendo a mancare la presenza del gestore, verrà a meno anche un elemento che rafforza la sicurezza dell’automobilista, in quanto in grado di fornire risposte adeguate ai bisogni che di volta in volta si possono manifestare. Senza contare che, questi impianti gestiti dalla grande distribuzione, quando la presenza della rete tradizionale sarà ridotta ai minimi termini, operando in regime di monopolio potranno determinare a loro piacimento il prezzo del carburante alla pompa. Da ultimo ma pur sempre importante, nel caso specifico di Sassuolo la realizzazione del distributore abbinato alla realizzazione del nuovo polo commerciale comporterà anche un notevole incremento di traffico veicolare e di inquinamento atmosferico e acustico in una zona già fortemente trafficata”.

“Gli imprenditori sono fortemente preoccupati, di fronte ad una prospettiva del genere – spiega Franco Giberti, presidente provinciale faib – per le conseguenze che si genererebbero sull’intero indotto: impianti chiusi e lavoratori a casa. L’esito, già nel breve periodo sarebbe il depauperamento della rete dell’intera area, con l’ulteriore aggravio di una situazione già difficile. Senza contare – conclude Giberti – la gestione di questi impianti: al di fuori degli accordi nazionali di categoria per i gestori”.