“E’ stato proclamato stamattina, subito dopo aver appreso della lettera di licenziamento di una lavoratrice – spiegano i sindacati in una nota – lo sciopero di 4 ore alla Glem Gas di San Cesario sul Panaro con presidio davanti ai cancelli (in foto). Allo sciopero, proclamato da Fiom/Cgil, Fim/Cisl e Rsu ha aderito il 95% degli addetti in produzione per dire no ad un licenziamento che si ritiene assolutamente ingiustificato”.

“Anche in B&N, azienda modenese controllata da Glem Gas, si è svolto stamattina lo sciopero di un’ora in solidarietà con la vertenza.
La direzione di Glem Gas, azienda che produce cucine con quasi 250 addetti, ha infatti licenziato per giustificato motivo oggettivo un’operaia, adducendo come motivazione la riorganizzazione del reparto. Si tratta di un licenziamento individuale che secondo il rito Fornero prevede la convocazione in DTL (Direzione Territoriale del Lavoro) fra 10-15 giorni.
Fiom/Cgil, Fim/Cisl e Rsu e i lavoratori hanno immediatamente contestato il licenziamento, poiché si tratta di una lavoratrice part time a 4 ore, con qualifica di terzo livello facilmente ricollocabile in altre mansioni”.

“Non si doveva ricorrere al licenziamento – dicono William Neri e Carlo De Rosa rispettivamente di Fiom/Cgil e Fim/Cisl – ma a soluzioni alternative per la ricollocazione all’interno dell’impresa, soluzione già adottata in passato”.

I sindacati sottolineano anche come nella lettera dell’azienda alla lavoratrice si parli di “stato transitorio di difficoltà economica e di mercato”, anche se – secondo i sindacati –  la stessa azienda parla di fatturato che è rimasto costante nel corso degli anni. “Non ci sono perciò ragioni oggettive per ridurre il costo del personale con il licenziamento di una singola lavoratrice part time a sole 4 ore” – aggiungono Fiom/Cgil e Fim/Cisl.
I sindacati non comprendono questo licenziamento, anche perché “nonostante la riforma Fornero che ha allungato l’età pensionistica, in Glem Gas ci sono lavoratori con età media elevata e nell’arco di pochi mesi, almeno 6/7 di loro raggiungono i requisiti pensionistici, quindi a maggior ragione c’è lo spazio per la ricollocazione della lavoratrice”.

“Consideriamo anomalo e provocatorio – proseguono i rappresentanti di Fiom e Fim – l’atteggiamento dell’azienda che ha fatto intervenire i carabinieri al presidio, nonostante si stesse svolgendo in modo pacifico e senza vietare l’ingresso a nessuno”.

Durante il presidio, Fiom, Fim e Rsu sono state convocate dalla direzione aziendale che ha ribadito le ragioni del licenziamento.

Sindacati e Rsu hanno detto di essere disponibili ad affrontare tutti i problemi su eventuali interventi sull’occupazione e sulla riorganizzazione del lavoro in Glem Gas con la convocazione di un tavolo di confronto, a condizione però di reinserire da subito la lavoratrice in organico.

I sindacati confermano anche i timori rispetto alla riforma degli ammortizzatori sociali che rende più semplice e meno costoso il licenziamento come alternativa agli ammortizzatori conservativi.

Vista l’intransigenza dell’impresa nel non ritirare il licenziamento, Fim Fiom e Rsu hanno deciso di proseguire con gli scioperi anche nei prossimi giorni con modalità decise di volta in volta dalla Rsu.