Modena ospita il 24° Convegno Nazionale dell’ALCRI (Associazione Italiana per la Lotta contro le Crioglobulinemie). La scelta coincide con l’omaggio che la comunità scientifica vuole tributare al prof. Cirillo Mussini, uno dei fondatori del gruppo italiano sullo studio della crioglobulinemia, ex Direttore della Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, docente Unimore scomparso esattamente 10 anni fa.

L’appuntamento, che si terrà venerdì 13 ottobre, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo 71 – area Policlinico), si propone di aggiornare  specialisti e specializzandi delle varie branche mediche su questa patologia e cercare di trasmettere l’esperienza e la passione di questo gruppo nazionale di esperti ai medici in formazione.

La crioglobulinemia è una forma di vasculite sistemica, caratterizzata dalla presenza nel sangue di immunocomplessi che precipitano a basse temperature. Questi immunocomplessi sono noti con il nome di crioglobuline. La crioglobulinemia è presente soprattutto nell’Europa meridionale e, di solito, colpisce gli individui tra i 40 e i 60 anni con rapporto femmine/maschi è di 3 a 1.

La diagnosi dev’essere accurata e rivolta anche alla ricerca delle cause che hanno provocato la crioglobulinemia.

La crioglobulinemia è legata soprattutto al virus dell’epatite C. Infatti, più del 90% dei pazienti colpiti è stato infettato, precedentemente, da questo virus. Solo alcuni dei pazienti che sviluppano crioglobuline andranno incontro alla sindrome vasculitica crioglobulinemica. A tutt’oggi è difficile che esistano cure risolutive e la malattia ha un andamento spiccatamente cronico.

La crioglobulinemia mista è inserita nell’elenco delle malattie rare “Fare una stima di quanti siano in Italia i pazienti che soffrono di crioglobulinemie – spiega la prof.ssa Maria Teresa Mascia di Unimore – oggi non è possibile. Gli effetti della vasculite crioglobulinemica sono molteplici e possono manifestarsi in più distretti del corpo: cute, nervi, reni, cuore, cervello, intestino  e articolazioni”.

Per affrontare questo complesso quadro, in questi ultimi anni, alcuni Centri Italiani si sono spontaneamente associati nel promuovere ricerche allo scopo di diagnosticare, classificare e curare queste patologie, costituendo nel 1991 l’Associazione Italiana per la lotta contro le Crioglobulinemie A.L.CRI.

Il gruppo italiano ALCRI è formato dai esperti ricercatori di molteplici discipline riconosciuti a livello internazionale, autori di almeno 400 lavori su Pub Med sull’argomento. Tra questi anche i modenesi Clodovo Ferri, Maria Teresa Mascia, e lo scomparso Cirillo Mussini.

Nei Centri Italiani che hanno dato vita all’A.L.CRI. (Associazione Italiana per la lotta contro le Crioglobulinemie), che coprono solo una piccola parte di tutti gli ospedali, sono attualmente seguiti più di mille pazienti.

Dopo i saluti istituzionali seguiranno l’introduzione del prof. Massimo Galli e le letture magistrali pronunciate dalla prof.ssa Maria Teresa Mascia di Unimore su “La storia del GISC: dai padri fondatori a oggi” e del prof. Clodoveo Ferri di Unimore su “Cause e clinica della crioglobulinemia”.

La giornata poi si articolerà in 5 sessioni (Punto sulla terapia ore 10.10, problemi e prospettive di lavoro ore 12.00, lavori in corso ore 14.15, dalla parte dei pazienti ore 15.15, i giovani ore 16.00) concluse da una tavola rotonda alle ore 16.45 su “Raccomandazioni per il trattamento e il follow-up delle persone con vasculite crio-globulinemica HCV-associata: i contributi dalla esperienza della real life”.

In chiusura alle ore 17.45 verranno assegnati 2 premi di studio intitolati a Mussini e Monteverde.