Proseguono l’allerta e le misure emergenziali per la Qualità dell’aria in Emilia-Romagna. In questi ultimi quattro giorni in Emilia Romagna sono stati registrati valori elevati di PM10 sempre superiori ai 50 microgrammi/m3. Questa situazione è legata alla presenza di un promontorio di alta pressione sul Mediterraneo centrale, che ha portato venti deboli e scarso rimescolamento su tutta la Pianura Padana. Nei prossimi giorni permarranno condizioni di tempo stabile, e si prevede che le concentrazioni di PM10 rimangano su valori medio-alti in gran parte della regione. Un miglioramento della qualità dell’aria è atteso solo a partire dal fine settimana.

Le misure emergenziali di primo livello già in atto sono estese ai seguenti comuni: Parma; Reggio Emilia; Modena, Carpi (Mo), Castelfranco Emilia (Mo), Formigine (Mo), Sassuolo (Mo); Bologna, Argelato (Bo), Calderara di Reno (Bo), Casalecchio di Reno (Bo), Castel Maggiore (Bo), Castenaso (Bo), Granarolo (Bo), Imola (Bo), Ozzano dell’Emilia (Bo), San Lazzaro di Savena (Bo), Zola Predosa (Bo); Ferrara e Cento (Fe); Forlì (Fc), Cesena (Fc); Rimini (Rn), Riccione (Rn).
Per Piacenza, visto il superamento dei limiti per il PM10 per dieci giorni consecutivi, scatta l’allerta di 2° livello.
Per i dettagli sulle aree interessate all’interno dei diversi comuni, dei provvedimenti e delle deroghe, è bene verificare l’ordinanza del Comune d’interesse.

Da venerdì 20 a lunedì 23 ottobre compreso si estendono così la azioni previste dal Piano aria e dall’Accordo di Bacino Padano per migliorare la Qualità dell’Aria.

Per l’allerta di 1° livello è previsto:

il blocco della circolazione per i veicoli diesel fino all’euro 4 compreso (in aggiunta al blocco dei veicoli più inquinanti già in essere dal 1 ottobre);
l’abbassamento del riscaldamento fino a un massimo di 19°C (+2 di tolleranza) nelle case, negli uffici, nei luoghi per la attività ricreative o di culto, nelle attività commerciali, nelle attività sportive e, fino a 17°C (+2 di tolleranza), nelle sedi di attività industriali e artigianali. Sono esclusi dal provvedimento ospedali, cliniche, case di cura ed edifici scolastici;
vietate inoltre tutte le combustioni all’aperto per qualsiasi tipologia (falò, barbecue, fuochi d’artificio, ecc…) compresi i piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco;
vietato inoltre utilizzare generatori di calore a biomassa (legno, pellet, cippato, altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 3 stelle;
divieto, infine, di spandimenti di liquami zootecnici ad eccezione di quelli effettuati con interramento immediato e iniezione diretta al suolo.
Per l’allerta di 2° livello (solo a Piacenza), alle azioni previste per il livello 1 si aggiunge il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive <4*.