Lo scorso mese di giugno era finito ai domiciliari nell’ambito dell’indagine “Pak-connction2” che aveva visto i carabinieri della compagnia di Guastalla smantellare un’organizzazione di cittadini pachistani dediti allo spaccio di eroina per le piazze della bassa reggiana e mantovana. Tuttavia S.M., 33enne abitante a Luzzara, sebbene ai domiciliari, continuava ad essere approvvigionato di eroina grazie a due connazionali che gli consegnavano a domicilio la droga.

I suoi due rifornitori, H.M. 22enne e N.M. 33enne, entrambi residenti a Reggio Emilia, furono però scoperti in flagranza di reato la mattina del 27 novembre scorso ed arrestati dai carabinieri della stazione di Luzzara con l’accusa di concorso in spaccio di stupefacenti.

L’indagine relativa all’arresto dei due pusher, coordinata dal Dott. Giacomo Forte, sostituto presso la Procura reggiana, aveva portato anche al sequestro di 2 etti di eroina di cui 70 appena consegnati e trovati nascosti nel termosifone dell’abitazione del 33enne ai domiciliari proprio per stupefacenti. Per questo fatto i carabinieri di Luzzara hanno segnalato la condotta del 33enne alla Procura reggiana che ha chiesto e ottenuto dal Dott. Ghini, del Tribunale di Reggio Emilia, l’aggravamento della misura a carico del 33enne pachistano, che ieri è stato condotto in carcere.