Si è presentato presso un’attività commerciale di Brescello riferendo di essere riuscito a scappare dalla casa di un amico che, armato di un accetta, l’aveva minacciato unitamente ad altra ragazza in sua compagnia. Recepita la richiesta d’aiuto l’esercente chiamava il 112 dei carabinieri che, oltre ad allertare il 118, inviavano sul posto anche una pattuglia da Boretto. I militari giunti sul posto, raccolte le prime informazione dal richiedente, un 30enne borettese che confermava la versione dei fatti riferita poco prima, garantivano i soccorsi all’uomo che dolorante a un piede veniva condotto in ospedale per le cure del caso avendo riportato la frattura del tallone del piede sx con una prognosi di guarigione poi diagnostica in 25 giorni.

Individuata l’abitazione indicata dal 30enne borettese i carabinieri la raggiungevano immediatamente appurando che all’interno della casa non c’era nessuno. Poco dopo giungeva il proprietario dell’abitazione, un 48enne di Brescello, accompagnato da una 30enne mantovana (risultata poi la ragazza a cui faceva riferimento il richiedente) i quali identificati dai carabinieri di Boretto nel confermare la presenza in precedenza del 30enne borettese negavano ogni forma di minaccia aggiungendo che ad un certo punto l’uomo inspiegabilmente usciva da casa allontanandosi di corsa. Durante la corsa il 30enne perdeva l’equilibrio rovinando a terra per poi allontanarsi. Acquisite tali dichiarazioni supportate anche da altri riscontri quali ad esempio il mancato rinvenimento dell’accetta i carabinieri andavano dal 30enne che incalzato dalle domande degli operanti ammetteva l’invenzione dell’aggressione aggiungendo l’assurda giustificazione: “Mi andava di dire così”. L’uomo, peraltro noto ai carabinieri per via dei suoi precedenti, veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai reati di Procurato allarme e simulazione di reato.