«Arrivo con un anno di ritardo, ma sono felicissimo di essere qui». Si cercarono già la scorsa estate, Roberto De Zerbi e il Sassuolo, ma la seconda volta è quella buona e il neotecnico neroverde non nasconde l’emozione. «Le mie ambizioni sono le stesse della società: siamo ambiziosi», dice l’ex tecnico del Benevento, voluto da Squinzi, dopo la transizione della stagione scorsa, per rilanciare il progetto Sassuolo.

«C’è una buona base sulla quale lavorare, cui abbiamo aggiunto giocatori di qualità e altri ne arriveranno. Lavorerò sulla mia idea di calcio con passione e dedizione, con l’obiettivo di fare il meglio possibile anche se è presto per darsi obiettivi, perché la rosa è in divenire». Già, a mercato in corso è facile prevedere nel Sassuolo cambi ancora tanto, ma il neotecnico è pronto alla sfida e promuove i nuovi acquisti. Di Francesco «lo volevo già due anni fa a Palermo, Djurici è un talento, Boateng ha qualità e io i giocatori di qualità li faccio giocare sempre, e in più ruoli», mentre chi rimarrà ben venga, «se ha l’entusiasmo giusto». Riferimento non casuale a Berardi, in odor di cessione, «ma giocatore importantissimo, con numeri che nessuno ha», ma non solo.

L’era De Zerbi comincia domani – raduno e primo allenamento – e pazienza se il tecnico, salvo l’appello non ribalti il giudizio di primo grado, non potrà andare in panchina fino ad ottobre, complice la squalifica di tre mesi inflittagli dalla Corte Federale. «C’è ancora l’appello e sulla vicenda dico solo che se avessi patteggiato avrei avuto pena più mite, ma accetto la sentenza anche se non la condivido. Venisse confermata, il mio modo di allenare non cambierà e in panchina al mio posto andrà un mio collaboratore».