Una serata indimenticabile tra musica, memoria e innovazione. Il concerto dello Stato Sociale dello scorso 3 agosto, dedicato all’eccidio delle Reggiane, sarà ricordato a lungo come un esempio riuscito di rigenerazione urbana. Un progetto che ha avuto come protagonista una delle band più gettonate nel panorama musicale italiano e al contempo ha saputo mantenere un forte radicamento in una delle zone più significative e strategiche di Reggio Emilia.

Una scommessa vinta per Arci e Cgil Reggio Emilia, promotori dell’evento in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Centro Internazionale Loris Malaguzzi e Istoreco, testimoniata dai 4000 ospiti, soprattutto giovani e giovanissimi, dagli oltre 100 volontari che hanno dedicato tempo ed energie alla riuscita della serata, e dalla buona partecipazione alla visita sui luoghi dell’eccidio. Un successo che ha avuto tra le componenti fondamentali il coinvolgimento del territorio, a partire da sponsor e partner – Iren, Coop Alleanza 3.0, Stu Reggiane, Parco Innovazione, Studio Alfa, Unipol, Telereggio, Cooperativa Cila, Latteria Fontana, Comune di Correggio – fino ai circoli giovanili come Arci Tunnel, che ha curato la ristorazione e l’intrattenimento post concerto, affidato ai dj di Eleva Collective.

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori, condivisa da Daniele Catellani, presidente di Arci Reggio Emilia, e dal segretario provinciale di Cgil Guido Mora: «Ancora una volta, com’è avvenuto per la partecipata commemorazione del 7 luglio con Paolo Nori, abbiamo avuto conferma del fatto che “uniti siamo tutto”. La sinergia tra sindacato, associazioni, amministrazione e diverse realtà economiche del territorio ha moltiplicato i risultati. Insieme siamo riusciti a regalare a Reggio Emilia una serata speciale, non solo dal punto di vista dello spettacolo ma anche della coesione sociale e dell’impegno civile, che va ad aggiungere un’altra data importante al calendario laico della nostra città. Un esperimento riuscito anche la location, che ha dimostrato come l’Area Reggiane sia un “centro di gravità permanente” e un polo di attrazione per gli eventi di media portata che non può che farci guardare al futuro».