“La traumatologia dello sport nel volley: esperti a confronto per un cambio di paradigma nella gestione dell’atleta”. Questo il titolo del congresso organizzato dai professionisti del Policlinico dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena sabato 6 ottobre presso la sede del Museo Auto Storiche Umberto Panini all’Azienda Agricola Biologica Hombre di Modena (via Corletto sud 320) a Modena a partire dalle ore 8,00. Scopo del convegno è quello di fare il punto sugli infortuni sportivi, soprattutto nella pallavolo, che colpiscono molti atleti ogni anno durante l’attività agonistica o di preparazione e di ragionare sulle prospettive di prevenzione e di cura. Al convegno parteciperanno decine di esperti da tutta Italia.

“Di fronte all’infortunio sportivo – spiega il prof. Fabio Catani di Unimore, Direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Modena – qualunque valutazione preventiva, terapeutica e riabilitativa, non può prescindere da una contestuale e accurata  analisi  clinico funzionale globale, dalle caratteristiche morfologiche, a quelle posturali e funzionali, nonché motivazionali dell’atleta. Né si può omettere di valutare la cinematica articolare del gesto sport specifico che l’atleta compie”.

Ortopedici, fisiatri, medici dello sport, fisioterapisti, posturologi, bioingegneri, sono stati inviati a confrontarsi su questi temi in un momento di confronto che, tra gli altri, vedrà la partecipazione Julio Velasco, storico coach del Volley, e Piero Benelli, medico della Nazionale Italiana di Pallavolo Maschile che spiega: “Le ultime ricerche epidemiologiche mostrano un’incidenza dei traumi durante partite di pallavolo nei tornei internazionali di alto livello di 3.8/1000 ore giocate per giocatore; l’incidenza è, quindi, leggermente più alta rispetto a quella nei tornei di più basso livello e nei giocatori più giovani. Non ci sono differenze significative tra uomini e donne, mentre i distretti anatomici più colpiti sono caviglia e dita delle mani (traumi acuti) e spalla, ginocchio e rachide lombare (traumi cornici)”.

“Abbiamo scelto di organizzare il convegno nella cornice di “Hombre” – aggiunge il prof. Giuseppe Porcellini di Unimore, ortopedico del Policlinico e grande esperto di arto superiore – perché è un’azienda di proprietà della famiglia Panini, indissolubilmente legata alla storia della pallavolo modenese. L’infortunio va studiato partendo dalla cinematica dello specifico gesto sportivo e dalle nuove prospettive che ci derivano dall’imaging dinamico.  L’obiettivo è porre l’atleta e il suo gesto atletico al centro del percorso di prevenzione, diagnosi e cura”.

Il convegno è l’occasione per presentare il Centro di Alta Specialità dell’Arto Superiore, dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena nasce per integrare le funzioni delle Ortopedie e Traumatologie dei due ospedali e della Chirurgia della Mano del Policlinico. Si tratta di un centro che si avvale di competenze multispecialistiche nella gestione di patologie complesse di secondo e terzo livello di natura traumatica, congenita e degenerativa dell’arto superiore. L’obiettivo è quello di realizzare percorsi assistenziali che consentano al paziente un rapido inquadramento diagnostico e terapeutico multidisciplinare caratterizzato dalla collaborazione tra differenti professionisti.
Accanto a questa realtà assistenziale, verrà presentata l’idea di “Scuola di sperimentazione tecnica” per medici in formazione, che potranno esercitarsi e sperimentare tecniche chirurgiche su preparati anatomici. A lanciare il progetto ci sarà sul posto una stazione mobile completamente attrezzata, con postazioni anatomiche predisposte allo scopo, alle quali potranno accedere una selezione di medici specializzandi.