Sostenere la multifunzionalità delle imprese e incentivare l’agriturismo in un momento di crescita della domanda turistica in Emilia Romagna (+5,1% gli arrivi totali nei primi otto mesi del 2018). È l’obiettivo di un provvedimento della Regione Emilia Romagna pubblicato sul Bollettino ufficiale di oggi, che ha accolto la richiesta di Coldiretti Emilia Romagna di modificare e ridurre la tassa dei rifiuti per gli agriturismi tenendo conto delle peculiarità di questa attività che non si svolge tutti i giorni per tutto l’anno e non produce rifiuti in tutti i locali aziendali, ma ha una minor produzione di scarti grazie alla filiera corta in quanto gli alimenti sono prodotti direttamente in azienda, senza confezioni da smaltire. Il provvedimento accoglie le richieste di Coldiretti sia per quanto riguarda le aziende agricole in generale, esonerando le serre non aperte al pubblico, sia sul piano degli agriturismi, parificando questi ultimi ai chioschi stagionali. In pratica agli agriturismi verranno applicate le stesse riduzioni previste per locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale e non continuativo, ma ricorrente. Pertanto l’attività agrituristica potrà beneficiare di un tassazione ridotta.

Si tratta di un intervento – commenta Coldiretti – che per le imprese agrituristiche significa risparmiare migliaia di euro di tasse ogni anno (le tasse sui rifiuti secondo stime Coldiretti incidono dal 2 al 5 per cento dei costi dell’agriturismo), liberando risorse per gli investimenti e l’occupazione, favorendo l’ampliamento delle offerte aziendali e migliorando i servizi a disposizione degli utenti. In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – operano 1.167 agriturismi con quasi 10 mila posti letto e 30 mila coperti per la ristorazione e oltre 500 piazzole di sosta per camper e roulottes.