Dalla ludopatia si può uscire. E’ questo il messaggio di speranza intorno a cui ruota lo spettacolo”All’alba vincerò”, che verrà messo in scena mercoledì 7 novembre alle ore 21 al Teatro De Andrè di Casalgrande (ingresso libero). Questo appuntamento, realizzato a partire dalla collaborazione con l’ Associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, fa parte dei progetti del Comune di Casalgrande per il contrasto alla ludopatia finanziato attraverso un bando regionale. L’amministrazione ha partecipato con convinzione a questo percorso ed ha ottenuto fondi per 9.600 euro nel 2018 (dopo i 14mila complessivi ottenuti nei due anni precedenti); si tratta di risorse che consentono di dare continuità ai progetti già avviati contro la ludopatia coinvolgendo la cittadinanza con nuovi stimoli di riflessione sul tema. Si parte quindi con lo spettacolo di mercoledì 7 novembre, con gli attori Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli; sarà presente un esperto di patologia Gap (gioco d’azzardo patologico) per rispondere alle domande degli spettatori e illustrare in cosa consista questa vera e propria malattia.  Lo spettacolo vuole dare un messaggio di speranza: è possibile affrontare questa dipendenza e il giocatore compulsivo patologico può uscire da questa schiavitù dal gioco recuperando relazioni amicali, sociali e familiari oltre alla serenità economica.

Il tema della ludopatia è molto sentito su tutto il territorio comunale dove gli ultimi dati, relativi al 2017, parlano di ben 8 milioni di euro persi al gioco in 12 mesi, 1148 euro a famiglia. L’amministrazione di Casalgrande ha messo in campo una serie di azioni per contrastare il gioco patologico, come gli sconti del 50% sulla parte variabile Tari per gli esercenti Slot Free, ovvero senza macchine da gioco Vlt; strumenti edilizi che limitano l’apertura di nuove sale scommesse; il censimento dei luoghi sensibili che vietano la presenza di macchinette per il gioco. Con i fondi regionali verrà fatto ripartire l’Azzardo point, grazie alla collaborazione tra coop Papa Giovanni XXIII, Sert e medici di base, per prendere in carico i casi che emergono dal territorio; all’interno di questo progetto si prevedono anche incontri con le scuole e gli operatori socio-sanitari, per sensibilizzare i ragazzi delle classi terze di primo grado sul tema del gioco d’azzardo.