“La vertenza Italpizza che si sta consumando in questi giorni, si sta trasformando in un problema di ordine pubblico, senza tener conto della condizione di sfruttamento e irregolarità ai danni dei lavoratori delle cooperative in appalto.
La protesta dei lavoratori, per le modalità con cui si sta svolgendo, rischia di danneggiare principalmente i lavoratori per gli inasprimenti previsti dal Decreto Sicurezza per reati quali l’occupazione di suolo pubblico/privato e blocco del traffico” afferma Cgil Modena.

“Italpizza in questi anni ha ridotto i lavoratori diretti (da 110 dipendenti del 2008 ai 94 del 2017) che risultano prevalentemente impiegati, mentre ha esternalizzato completamente la produzione che oggi è appaltata sostanzialmente a due cooperative (Cofamo ed Evologica) per un ammontare di circa 600 soci lavoratori.
A questi ultimi viene applicato un contratto del settore multiservizi che la Cgil contesta visto che si tratta di addetti alla produzione vera e propria delle pizze ai quali va applicato il contratto dell’alimentazione. Per la Cgil l’estensione degli appalti alle attività di trasformazione alimentare è irregolare rispetto al ccnl industria alimentare”.

“In Italpizza si è creata una forte disparità contrattuale non più accettabile tra dipendenti diretti e soci lavoratori.
Il sindacato di categoria Flai/Cgil di Modena ha espresso in questi anni forti critiche sulla legittimità e la conduzione degli appalti in Italpizza e ha presentato numerose denunce presso le autorità competenti” continua la nota.

“La Cgil di Modena chiede perciò che tutte le segnalazioni fatte dal sindacato di categoria Flai/Cgil nel 2016 e nel 2017, all’Ispettorato del Lavoro, al Prefetto di Modena, al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e all’Inps trovino una risposta che sino ad ora non è venuta.
Occorre che le istituzioni preposte ai controlli si attivino al più presto per verificare la genuinità degli appalti ed eliminare situazioni di sfruttamento ai danni dei lavoratori.
Nel 2016 e 2017, la Flai contestò anche gli orari di lavoro proclamando scioperi nei giorni festivi nei quali i lavoratori erano chiamati al lavoro”.

“La Filcams/Cgil che segue attualmente i lavoratori del contratto multiservizi si è vista sinora negata l’agibilità sindacale da parte dell’impresa, se non alle loro condizioni, ovvero in orari inadeguati per parlare con i lavoratori e in sede esterne al sito produttivo.

La Cgil auspica perciò l’apertura di un tavolo di confronto urgente con tutte le istituzioni, gli amministratori, le associazioni d’impresa e cooperative e l’impresa stessa, per cercare di trovare una soluzione che riporti normali relazioni sindacali in questa azienda e il rispetto dei diritti dei lavoratori”.