Le Agenzie per la mobilità di Modena e Reggio Emilia (Amo e Amre) hanno avviato il percorso della gara di appalto per il trasporto pubblico locale che riguarderà entrambe le province, unite in un bacino unico. La gara, la cui presentazione è prevista entro il 2019, seguirà il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, saranno cioè valutate la qualità delle proposte e l’offerta economica. Lo ha spiegato l’assessora alla Mobilità del Comune di Modena Alessandra Filippi che giovedì 24 gennaio ha risposto in Consiglio all’interrogazione di Luigia Santoro, Lega nord, incentrata, appunto, sulla nuova gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale.

L’assessora Filippi ha specificato che le due Agenzie per la mobilità hanno approvato la convenzione che istituisce e regolamenta la loro cooperazione, ai fini della gara, nella gestione delle funzioni per la mobilità di Modena e di Reggio Emilia nell’ambito ottimale Secchia-Panaro. Conformandosi ai contenuti del Patto regionale per il Tpl 2018-2020, le due Agenzie hanno quindi avviato il percorso per la gara riferita al bacino costituito dai territori delle due province.

La gara per l’individuazione del gestore, ha sottolineato ancora l’assessora, “sarà inoltre uno strumento utile per migliorare i servizi, anche nell’ottica della valorizzazione del trasporto pubblico locale prevista dal Pums, ottenere nuovi investimenti sui mezzi, aumentare l’efficienza della rete del trasporto collettivo inserendo richieste che possano contribuire a garantire un’offerta adeguata alle dimensioni della città e all’utenza potenziale e che sia sostenibile economicamente”.

A una seconda domanda, posta sempre dall’interrogazione della consigliera Santoro, sulla carenza di organico in Seta, l’assessora ha risposto che l’azienda ha appena bandito un concorso per nuove assunzioni al quale sono arrivate 475 domande. Secondo quanto riportato dall’azienda “al 31 dicembre 2018 gli autisti operanti nel bacino di Modena erano 401, un numero congruo per l’effettuazione dei servizi, come confermato anche dalla diminuzione di prestazioni straordinarie diminuite di 4.285 nel 2018 rispetto al 2017”.

Nella stessa seduta l’assessora Filippi ha risposto ad altre tre interrogazioni relative a Seta: due, presentate rispettivamente da Federica Di Padova, Pd, e Mario Bussetti, M5s, riferite a un episodio accaduto a fine settembre quando un autobus in servizio sulla linea Modena-Vignola viaggiò con uno sportello guasto e tenuto chiuso con il filo di ferro e una, proposta da Carmelo De Lillo, Pd, su un disservizio a carico delle biglietterie.

Nel primo caso, come spiegato da Seta, l’episodio è avvenuto in seguito a una comunicazione non corretta tra il personale del deposito di Vignola e la sala operativa: il bus, infatti, avrebbe dovuto tornare a Modena vuoto e fuori dal servizio per essere riparato ma la mancata comunicazione ha fatto sì che il personale presente non fosse informato dell’anomalia del mezzo. A seguito dell’episodio, Seta ha intensificato i controlli.

Riguardo al disservizio alla biglietteria accaduto all’inizio dell’anno scolastico, l’azienda ha annunciato di avere in programma il miglioramento del sistema di prenotazione alla biglietteria dell’Autostazione e allo studio l’implementazione del servizio di prenotazione on line.

La consigliera Santoro si è dichiarata soddisfatta della risposta “molto precisa” e anche secondo Mario Bussetti “il discorso si è arricchito di prospettive future”. Sul tema specifico del viaggio non in sicurezza ha affermato che è un bene “sapere che a nessuno è consentito circolare senza le necessarie misure di sicurezza, anche se certe circostanze non avrebbero dovuto manifestarsi. Se la causa è stata un mancato passaggio di consegne, sarà bene che l’azienda ponga maggiore attenzione”. Soddisfatta per “le risposte precise e puntuali” anche la consigliera Di Padova che ha invitato a “vigilare visto la delicatezza del tema e dell’ambito”.

De Lillo ha detto di apprezzare il fatto che l’Amministrazione “condivide la necessità di migliorare il servizio, ma – ha aggiunto – avrei preferito che si investisse su un piano per migliorare quanto abbiamo e cioè le emettitrici automatiche, piuttosto che sull’ufficio reclami. Vorrei che si pensasse a una progettazione e a controlli che invece facessero calare i reclami”.