Sono sette le Case della Salute che saranno realizzate dall’Ausl di Modena in tre anni in tutta la provincia, con un costo di 27 milioni di euro; a queste si aggiungono i progetti sugli ospedali di comunità e gli hospice, per un investimento complessivo di 48 milioni di euro messi a disposizione dall’azienda stessa, da Comuni, Regione e dall’Unione europea.

In occasione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena, che si è svolta nei giorni scorsi, Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Ausl di Modena, ha fatto il punto sui progetti a Modena e sul territorio provinciale, a partire dai potenziamenti sulle Case della Salute, per le quali è previsto un investimento complessivo che supera i 27 milioni di euro.

«Un piano ambizioso –  ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, copresidente della Conferenza alla quale partecipano sindaci e rappresentanti delle aziende sanitarie – che abbiamo condiviso con l’obiettivo di fare un ulteriore salto di qualità alla nostra sanità che sarà più moderna, con nuovi servizi territoriali, ma soprattutto più vicina ai cittadini. Questi “luoghi della salute” nel territorio – ha aggiunto Muzzarelli – offrono risposte ai principali e più frequenti bisogni dei cittadini, con la presenza, in un’unica sede, ben riconoscibile ed accessibile, di una pluralità di servizi e di professionisti».

La prima ad essere ultimata entro l’estate sarà quella di Modena nord, in via Levi Montalcini, che ha un costo di cinque milioni e 800 mila euro; diventerà punto di riferimento per quasi 50 mila modenesi residenti nell’area e si rivolgerà prevalentemente alla salute di bambini, adolescenti e famiglie, ma includerà anche servizi per adulti e cronicità.

Poi ci sono le altre due Case della salute, in via Panni (all’istituto Charitas) con il progetto in corso, per un investimento di quasi cinque milioni, e nel complesso ex Estense (Modena Estense) dove il Comune sta effettuando il consolidamento antisismico cui seguiranno, nel 2020, le finiture edilizie e impiantistiche, finanziate dall’Ausl, per un investimento di un milione 700 mila euro.

A queste strutture si aggiungeranno, sempre a Modena, la nuova sede della Medicina dello Sport, del valore di 800mila euro, il nuovo Sert, progetto da un milione 500 mila euro, e un riordino complessivo di diverse sedi territoriali, con nuovi spazi e un investimento di un milione e 140mila euro.

«Un piano – ha precisato Annicchiarico – che prosegue con slancio nella riprogettazione dell’intera rete sanitaria territoriale attraverso sette nuove Case della Salute già progettate e finanziate che si aggiungono alle 11 attualmente esistenti, mentre accanto ai due Ospedali di comunità attivi ve ne sono altri due già in programma».

Nel corso dell’intervento Annicchiarico ha anche parlato degli hospice, la struttura che garantisce le cure palliative in regime residenziale a malati che non possono essere assistiti a domicilio, attraverso apposite equipe: tre in programmazione, a partire da quella, ormai in dirittura di arrivo, di Castelfranco Emilia, seguita da quella prevista nell’area sud, già presente nel piano investimenti per tre milioni e 822 mila euro, e quella dell’area nord, già avviata con l’acquisto del terreno e la raccolta fondi ad opera della Fondazione Hospice.

Per quanta riguarda la programmazione della Case della salute sul territorio provinciale, a Carpi di recente sono stati affidati di nuovo, i lavori per riprendere la costruzione della struttura, un’opera da quasi quattro milioni di euro interamente finanziati dall’Ausl.

A Castelfranco Emilia sarà presto ultimata la nuova piattaforma chirurgica della Casa della salute, struttura che sarà arricchita anche dal primo hospice dell’area di Modena (apertura prevista per novembre 2019) e dalla riqualificazione edilizia dell’Ospedale di Comunità (OsCo).

Sono in corso i bandi di gara per la realizzazione della Casa di Mirandola, nel corpo 2 dell’Ospedale Santa Maria Bianca (valore dell’investimento sette milioni e 788 mila euro), cui seguirà la realizzazione dell’Osco con un ulteriore investimento di 2 milioni 800mila euro.

È in corso anche il bando europeo da sei milioni di euro per la Casa delle salute di Finale Emilia alla quale si aggiungerà l’OsCo, portando l’investimento su quella sede a un totale di nove milioni e 309 mila euro.

Sempre sull’area nord è in fase di progettazione a Cavezzo il secondo stralcio dei lavori per il rinnovamento edilizio e ampliamento della Casa della salute, costo 275 mila euro.

Nel distretto di Sassuolo sta per essere inaugurata la Casa della salute di Sassuolo ed è imminente la presentazione del progetto esecutivo già realizzato per un investimento di 510 mila euro per quelle di Formigine e Casinalbo (su due sedi, una nell’attuale poliambulatorio Ausl).

Ristrutturazioni ultimate, infine, a Fanano e Guiglia, attraverso bandi europei per lo sviluppo delle strutture polifunzionali socio-assistenziali, promossi dalla Regione Emilia Romagna.

Nella sua relazione alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Ausl di Modena, ha fatto il punto anche sulla riorganizzazione dei servizi.

Negli ultimi quattro anni, infatti, molti percorsi sono stati completamente rivisti, tra questi le reti della Diabetologia, dei Disturbi cognitivi e delle Cure palliative,  «nell’ottica – ha sottolineato Annicchiarico – di una miglior risposta all’evoluzione dei bisogni dei cittadini e di un’attenzione specifica anche alle fasi di prevenzione e promozione della salute».

Poi c’è il lavoro sui tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche monitorate dalla Regione Emilia Romagna, tutte garantite dall’Ausl di Modena in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Ospedale di Sassuolo nei tempi previsti (30 giorni per le visite specialistiche e 60 per gli esami di diagnostica), così come per i tempi d’attesa per gli interventi chirurgici programmati oggetto di monitoraggio regionale.

In questo ambito le performance sono ulteriormente migliorate negli ultimi sei mesi, consentendo di raggiungere il traguardo del 99 per cento di interventi erogati entro i tempi previsti per ciascuna classe di priorità (30, 60 e 180 giorni).