E’ un Primo Tricolore antimafia quello che il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha conferito oggi in sala del Tricolore all’associazione Cortocircuito per l’impegno svolto nella lotta contro le mafie. Il riconoscimento è stato ritirato oggi da Elia Minari, impossibilitato a partecipare alla cerimonia dello scorso 14 marzo quanto il Tricolore è stato consegnato anche ad altre associazioni del territorio attive su questo tema: Libera Reggio Emilia, Movimento Agende rosse, Papa Giovanni XXIII che negli anni si sono spese in azioni di sensibilizzazione contro la criminalità organizzata in particolare verso i giovani.

L’Associazione culturale antimafia Cortocircuito è nata nel 2009 a Reggio Emilia ad opera di studenti universitari e giovani di diverse città del Nord Italia. Le attività sono iniziate con il giornalino studentesco indipendente Cortocircuito, composto anche da una web-tv, di alcuni licei e scuole.

Delle attività dell’associazione hanno parlato le principali testate nazionali (Tg1, Tg2, Tg3, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 Ore) e anche numerosi media esteri (in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca). Diverse inchieste di Cortocircuito sono state citate nel maxi-processo “Aemilia”: un’altra inchiesta è stata proiettata in Tribunale nel procedimento giudiziario contro il boss Grande Aracri. Inoltre Cortocircuito ha realizzato più di 280 incontri pubblici di sensibilizzazione in tutta Italia e anche all’estero.

L’associazione ha ideato, progettato e realizzato il media-cross “Reggio contro le mafie.it”, uno spazio interattivo in cui sono consultabili dossier, rassegne stampa e documenti sulla criminalità organizzata di stampo mafioso a Reggio Emilia.

“In molti si chiedono: cosa si può fare contro la criminalità organizzata? La risposta che darei è: bastano poche persone che fanno le cose giuste. Basta un gruppo di ragazzi con una videocamera, capaci anche di ribaltare una città e fare cambiare le cose. È quello che hanno fatto i ragazzi di Cortocircuito. Queste inchieste sono finite anche agli atti di processi”, ha detto lo scrittore Carlo Lucarelli a proposito di questa associazione.