L’inserzionista curava la pubblicazione degli annunci esca su noti siti internet di annunci portando avanti via whatsapp la trattativa mentre l’amica “cassiera”, che aveva in uso la postpay, intestata alla stessa donna, incassava il danaro delle “vendite fantasma” di accessori da donna usati di prestigiose griffe. In questo modo il duetto di filibustieri dalle provincia di Pescara hanno raggirato anche una reggiana che ha risposto all’annuncio concernente la vendita di una borda usata marcata Luis Vuitton che ha pagato 140 euro senza vedersi consegnare quanto acquistato in quanto i due furbastri truffatori incassato il danaro hanno bidonato l’acquirente non consegnando la borsa e sparendo nel nulla.

Per questo i carabinieri della stazione di Baiso, a cui la barista 43enne reggiana ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per concorso in truffa alla Procura reggiana un 50enne di Pescara e l’amica 30enne di Montesilvano (PE). Il primo è risultato l’autore dell’inserzione e colui che ha portato avanti la trattativa via telefono la seconda l’utilizzatrice materiale della postepay dove sono finiti i soldi. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata da una 43enne di Reggio Emilia che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci una borsa usata marca Luis Vuitton.

Dopo aver intavolato via whatsapp  la compravendita riusciva a concludere l’acquisto della borsa per un importo di 140 euro che versava secondo quanto pattuito sul conto indicatogli dal venditore. All’accredito dell’importo non è però corrisposta la consegna della borsa in quanto l’inserzionista spariva nel nulla bidonando la malcapitata reggiana. Materializzato di essere rimasta vittima di una truffa la donna si presentava ai carabinieri di Baiso formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra l’utenza telefonica dove veniva intavolata la trattativa e la carta prepagata dove erano stati versati i soldi i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.

 

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