Lo scorso 5 aprile l’ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia ha effettuato l’accompagnamento alla frontiera aerea di Bologna di un cittadino georgiano, classe 1987  nato a Kutaisi, a seguito di decreto di espulsione emesso nei suoi confronti dal Prefetto e di precedente ordine del Questore di Reggio Emilia di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni, a cui lo stesso non aveva ottemperato.

Il soggetto, ben noto alle Forze dell’Ordine, è considerato persona pericolosa in quanto appartenente alla categoria di soggetti di cui all’art. 1, comma1 lett a) del D.lgss n. 159 del 2011, ossia “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi”. Lo straniero, infatti, era stato già precedentemente denunciato da personale del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per reati quali tentato furto aggravato, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, evasione. Inoltre, ha dimostrato la propria condotta antigiuridica anche attraverso l’utilizzo di false generalità dietro le quali ha strumentalmente celato la propria effettiva identità al solo scopo di eludere i controlli di polizia.

Giovedì scorso 11 aprile poco prima della mezzanotte, personale della Squadra Volante della Questura di Reggio Emilia ha effettuato in via Gorizia il controllo di una Volkswagen Golf. A bordo due cittadini nigeriani, entrambi in regola con le norme sul soggiorno e pregiudicati.  Il conducente, O. B. classe 1987, non risultava essere titolare di patente di guida né dichiarava il possesso di un eventuale titolo di guida rilasciato dal paese natio e durante il controllo tentava di disfarsi di un involucro termosaldato verosimilmente contenente cocaina. Da ciò scaturivano approfonditi controlli da parte degli agenti intervenuti, che consentivano di rinvenire addosso al soggetto altri due involucri analoghi.

All’esito degli accertamenti il O. B. veniva denunciato per guida senza patente (il veicolo veniva sequestrato ai fini della confisca) e per il reato p. e p. dall’art. 73 c. 5 del dpr 309/90 (i tre involucri venivano sequestrati).