Nella maggioranza dei casi, le donne che subiscono violenze in famiglia non sanno come uscire da questa situazione, si sentono sole ed impotenti. Negli ultimi mesi sono stati due i casi in cui gli agenti della Polizia Municipale di Sassuolo si sono trovati di fronte a donne che aveva subito da poco violenze da parte dei rispettivi partner. Donne, che alla vista della divisa della Municipale non hanno esitato a rivolgersi a loro in un momento di particolare difficoltà.

Le donne e gli uomini della polizia locale sono sicuramente i primi ai quali il cittadino può rivolgersi direttamente sul territorio, poiché presenti “appiedati” e quotidianamente nei luoghi di maggior aggregazione, e nei casi specifici in centro storico; senza dimenticare naturalmente la possibilità di rivolersi alle altre Forze dell’Ordine, Polizia di Stato e Carabinieri.

In una di queste due situazioni non è stato certamente facile il compito degli agenti poiché, la donna ha fatto richiesta di assistenza in un momento in cui il marito si trovava a pochi metri di distanza con i figli minori. In questi casi saper riconoscere la richiesta di aiuto ed essere informati sugli strumenti che possono essere messi in campo, al di là della parte strettamente normativa, risulta di fondamentale importanza.

Nasce da questi episodi l’esigenza di formare, soprattutto dal punto di vista pratico, gli agenti del Corpo di Polizia Municipale. Cosa fare o cosa non fare nell’immediato spesso pregiudica il risultato finale, sia dal punto di vista processuale che di aiuto effettivo in una fase successiva, per una fuoriuscita dalla morsa delle violenze subite o assistite.

Nel mese di maggio sono in corso di svolgimento degli incontri formativi interni sul tema della violenza di genere e violenza assistita, al fine di dare efficacia a futuri interventi. Grazie alla disponibilità della Dott.ssa Marina Frigieri, responsabile del Servizio Sociale Tutela Minori del comprensorio ceramico e del “neonato” Centro Antiviolenza distrettuale, si stanno sviscerando problematiche e tematiche in un’ottica e con una metodologia di lavoro interdisciplinare che favorisca una migliore tutela della donna e dei minori, attraverso una più stretta collaborazione tra i vari settori comunali a vario titolo coinvolti. Ciò che spesso fa la differenza infatti è la presenza o meno di una “rete” di aiuto che interagisce e che collabora in situazioni limite e che opera con una conoscenza profonda del territorio. Ogni professionalità, ciascuna per la sua parte, è fondamentale nell’aiuto che si può dare alla vittima di violenza e ai minori coinvolti.

Il mini-corso, che coinvolgerà circa una settantina di agenti della municipale di tutto il comprensorio ceramico, è inserito in un contesto ben più ampio di collaborazione intersettoriale. Sono infatti diversi anni che attraverso “tavoli tecnici” vengono condivisi ed affrontati casi specifici grazie soprattutto ad una funzionante rete di strutture nel territorio del distretto. Proprio in questi incontri e grazie all’esperienza pluriennale verrà condiviso un protocollo operativo a livello distrettuale poiché occorre, sopra ogni altra cosa, uno “sguardo” sulla violenza di genere che non si fermi più al solo livello dell’emergenza ma preveda interventi strutturali.