Maggio è stato davvero un mese piovoso quest’anno, e, se ce ne fosse bisogno, ce lo testimoniano anche i tanti giubbotti e ombrelli ritrovati in città e consegnati all’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Bologna proprio nel mese di maggio. Sono 871 in totale gli oggetti smarriti. Tra quelli rinvenuti in aeroporto invece, come al solito, tanti occhiali dal sole, cinture e braccialettini, ma questo mese spuntano anche due libretti di circolazione appartenenti a mezzi storici: una bella Aston Martin e una Harley-Davidson. Numerose poi le borse e gli zaini, ma anche gli smartphone, gli occhiali e soprattutto i portafogli persi. I portafogli restano anche questo mese la gran parte degli oggetti che più spesso vengono restituiti, complici i dati contenuti all’interno che permettono di risalire al proprietario: in generale nel mese maggio sono 225 gli oggetti che sono “tornati a casa” di cui proprio 155 sono portafogli, oltre a tanti documenti, diverse borse zaini e cellulari ma anche una racchetta da tennis e una tastiera.

Il proprietario, per rientrare in possesso del proprio oggetto o documento, deve presentarsi personalmente, con un documento d’identità valido, all’Ufficio che si trova in piazza Liber Paradisus 10 – Torre B – piano zero, e che è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30; il martedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 e il giovedì con orario continuato dalle 8.30 alle 16.30. Il proprietario deve fornire una descrizione dettagliata del bene e deve portare con sé l’eventuale denuncia.

Di tutti gli oggetti smarriti viene pubblicato mensilmente un elenco a cura dell’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Bologna che si occupa di tenerli in custodia per 12 mesi.
Nel caso il proprietario non si presenti per il ritiro entro 12 mesi, l’oggetto viene restituito alla persona che l’ha trovato e consegnato. Il ritrovatore ha due mesi di tempo per ritirare l’oggetto. Tutti i beni non ritirati rimangono a disposizione del Comune e potranno essere messi in vendita all’asta. Nel caso in cui l’oggetto non avesse un reale valore economico o non riuscisse ad essere venduto all’asta, questo viene donato ad associazioni che presentano dei progetti di valore sociale, didattico in tema ambientale, di riuso e di riciclo o di aggregazione.